Società e Cultura

Il generale lucano che ha fatto risparmiare allo Stato 28 milioni con un software


È di Grassano il generale Camillo Sileo, che in questo contingente periodo di crisi diremmo “storica”, ha permesso un risparmio quantificato in 28 milioni di euro in quattro anni allo Stato italiano, precisamente al Ministero della Difesa.

Il tutto grazie a una sperimentazione ideata dall’eccellente mente lucana, che  ha proposto e fatto aderire il ministero al progetto di adozione di un  software libero in tutti i pc dell’amministrazione, al posto del noto Microsoft Office.

È di Grassano Camillo Sileo: ha proposto e fatto aderire il ministero della Difesa al progetto di adozione di LibreOffice in tutti i pc dell’amministrazione, al posto del più noto Microsoft Office

La storia del generale grassanese, classe 1962, parte dall’Accademia di Modena, dove inizia la sua formazione. Come prima assegnazione va nella città di Firenze dove svolge il periodo di comando di compagnia. Nel 1995 contribuisce alla nascita del Comando Eurofor: un Comando internazionale con Francia, Spagna e Portogallo. Nel 1998 viene trasferito a Verona al Comando delle Forze Operative Terrestri. Nel 2005 viene assegnato a Bolzano come comandante del 2° reggimento trasmissioni alpino. Nel 2007 assume l’incarico di capo di Stato maggiore della Scuola trasmissioni e informatica dell’esercito a Roma. Nel 2011 , alla promozione al grado di generale, frequenta l’Istituto Alti Studi della Difesa. Dall’agosto 2013 è vice capo reparto del VI Reparto e Trasformazione dello Stato Maggiore della Difesa. Come impiego all’estero è da evidenziare nel 2003 l’impegno in Iraq come responsabile degli assetti di Information Comunication Tecnology a livello interforze. Nel 2007 partecipa all’operazione Unifil in Libano quale Comandante della Task Force C4. Viene insignito della croce di bronzo al valore dell’Esercito ed è cavaliere della Repubblica italiana. Insomma sempre più eccellenze del Sud Italia che affermano in tutti i campi le loro grandi capacità e il generale Sileo torna spesso nella sua terra d’origine per condividere momenti di riposo con i   familiari e  rincontrare gli amici,  con i quali ha condiviso tappe  importanti della sua vita affettiva e scolastica. Una persona semplice che non fa certo un vanto del ruolo che riveste,  tant’è che  a vederlo e a  parlarci non si prova  nessun imbarazzo né soggezione.

ECCELLENZE LUCANE: IL RICERCATORE CHE CURA L’ALZHEIMER

A volte, però, si pensa che il  semplice sia facile, il complesso difficile. Molto spesso è vero il contrario. Lo diceva anche Ovidio duemila anni fa: “La semplicità, è cosa rarissima ai nostri tempi”. Anche i più grandi progressi sono spesso soluzioni semplici di problemi che sembravano inestricabilmente complicati. Il progetto di migrazione a LibreOffice, denominato LibreDifesa rappresenta una  sana realtà italiana, guardata  con curiosità  a livello internazionale, ma non ancora con il giusto interesse a livello nazionale nonostante alcune amministrazioni pubbliche vi abbiano  già aderito. Sileo ha spiegato le ragioni che hanno portato il ministero della Difesa a  fare questa scelta innovativa. In primis c’è quella del rispetto della normativa che impone alle Pubbliche amministrazioni, attraverso l’art. 68 del Codice di Amministrazione Digitale, l’obbligo di preferire, a parità di qualità, software di tipo open source o in riuso rispetto a quello proprietario.  La seconda motivazione è che, adottando il formato standard aperto Odf, si è potuto  garantire interoperabilità, leggibilità nel tempo di documenti digitali oltre che rendere l’Amministrazione indipendente da fornitore e da software. La terza motivazione, di cui va particolarmente fiero, è la valorizzazione delle risorse interne che hanno contribuito in maniera determinante alla riuscita del progetto.

Oltre all’operatività  non di secondaria importanza è  il grande risparmio economico che sarà diluito nell’arco di cinque anni, in funzione della scadenza del supporto Microsoft attualmente  disponibile in Difesa, e che può essere stimato sui 26–29 milioni di euro.

IL PROGETTO  Abbiamo incontrato “Libreitalia”, partner del progetto adottato dal ministero della Difesa, per capire qualche dettaglio in più e posto alcune domande alla sua presidente Sonia Montegiove.

Cos’è LibreItalia? «E’ una giovane associazione di volontariato nata nel 2014, dalle esperienze felici di migrazione di diversi enti pubblici italiani. Tra questi l’Umbria e la nostra esperienza LibreUmbria, che aveva visto la migrazione a LIbreOffice di diversi enti pubblici tra i quali quello in cui io lavoro (Provincia di Perugia). LibreItalia nasce proprio con l’obiettivo di sostenere la diffusione del software libero, in particolare di LibreOffice, condividere buone pratiche di migrazione e supportare in questo modo pubbliche amministrazioni, che intendono fare questo passo e scuole che vogliono far crescere i ragazzi a “pane e software libero”. In questi quasi tre anni di attività, che mi hanno vista nominata presidente al momento della costituzione (e riconfermata lo scorso anno ad agosto) tantissime sono state le attività fatte. Non riesco neanche più a memoria a contare il numero di seminari gratuiti organizzati nelle scuole in cui abbiamo parlato dell’importanza della libertà digitale e dell’uso consapevole dei social network e della tecnologia in generale; il numero di corsi organizzati gratuitamente a ragazzi delle elementari, medie e superiori oltre che a insegnanti, animatori digitali, genitori; il numero di convegni, tavole rotonde, workshop organizzati o ai quali abbiamo partecipato portando la nostra voce rispetto alla importanza dell’uso di software libero e formato aperto in particolare in Pa. Credo che complessivamente abbiamo raggiunto quasi 20.000 persone. Tantissimo in così poco tempo solo grazie all’entusiasmo costante dei nostri soci e di una base di fondatori e membri del consiglio che non si sono risparmiati rispetto al girare l’Italia per rappresentare LibreItalia. La più bella esperienza sicuramente quella della Difesa l’altra bellissima esperienza quella della migrazione a LibreOffice dell’Istituto Statale Sordi Roma».

Quali sono i vostri programmi? «Quelli di essere sempre più incisivi anche forti della grande esperienza della Difesa italiana. Essere incisivi significa riuscire a convincere altre Pa a migrare. Essere incisivi significa riuscire a formare un numero più elevato di ragazzi e insegnanti nelle scuole e riuscire (abbiamo fatto domanda già da un anno) a sottoscrivere un protocollo con il Miur, come ha fatto Microsoft. Essere incisivi significa raggiungere il maggior numero di persone, informarle sulle opportunità del software libero e sull’importanza dell’avere la libertà di scegliere sempre la soluzione migliore. Nel software come nella vita. Chi è il generale Camillo  Sileo. Banale dire quanto sia una persona di straordinaria capacità professionale: solo una persona preparata e capace poteva gestire un progetto complesso come quello che la Difesa sta portando avanti. Non banale e neppure scontato dire che abbiamo trovato una persona di raro valore umano. Una persona attenta alle necessità delle persone prima che agli aspetti tecnici; un comandante rassicurante e fermo che ha saputo non solo fare squadra e coinvolgere i suoi, ma ha saputo farci sentire parte di questo progetto, coinvolgendo i nostri volontari e dimostrando una attenzione e una gratitudine che non si trovano spesso. Uno dei momenti più commoventi devo dire è stato quello della consegna del crest a LibreItalia a conclusione del corso di formazione formatori che abbiamo organizzato in Difesa. Mi auguro solo che lui possa avere il riconoscimento che merita per aver portato avanti un progetto che ha consentito un risparmio notevole».

FONTE

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