Lavoro

Fuga giovani, a Melfi quattro storie di giovani “in controtendenza”

Una storia in controtendenza alla fuga dei giovani a riprova che soprattutto nel settore della sanità e della cura alle persone ci sono opportunità per restare a casa. Sono quattro giovani fisioterapisti professionisti –Gianluca Balice, Antonella Bellacosa, Gustavo Cesiro e Mirella Forte –  scelti fra coloro che hanno ottenuto i massimi risultati durante il loro percorso formativo con l’obiettivo di accrescere la qualità delle prestazioni fisioterapiste. Lo annuncia Sanità Futura riferendo che il progetto si svolge al poliambulatorio  Polimedica di Melfi dove la fisioterapia è soprattutto una missione di squadra.

Dunque quattro storie di giovani che hanno deciso di mettere a disposizione dell’utenza regionale la propria professionalità e di non andare via aderendo al progetto. Tre gli obiettivi principali dell’iniziativa: migliorare ancora di più il livello professionale dell’area di fisioterapia; portare a zero giorni l’attesa per le prestazioni fisioterapiche; creare nuove e serie opportunità di lavoro per le nuove generazioni.

Una recente indagine di Unioncamere  ha dimostrato che il titolo professionale in Fisioterapia è tra i primi cinque più utili. Quella del fisioterapista è una figura professionale molto richiesta dal mercato del lavoro. Il neolaureato può trovare impiego in strutture sia pubbliche come le ASL sia in strutture private come cliniche, centri di riabilitazione, palestre, centri benessere e case di cura. Nella quasi totalità dei casi l’ingresso nel mercato del lavoro arriva in tempi abbastanza lunghi: la prima occupazione, sebbene come si è detto in molti proseguono il lavoro iniziato prima della laurea, è raggiunta infatti in 10,4 mesi (è 7,1 per i colleghi). A pesare è il fatto che una quota rilevante di fisioterapisti (62%) prima di entrare nel mercato del lavoro è impegnata in un’attività di formazione post laurea: in particolare, master universitario di I livello (23%), collaborazioni volontarie (16%), ma anche corsi di formazione professionale (15%) o altri tipi di master (14%), e un ulteriore quota anche in master di secondo livello e in stage in azienda (9%). E quando arrivano sul mercato del lavoro? Sono stabili (92%), e possono contare più della media su un contratto a tempo indeterminato (66,5% contro il 46% della media).
A bene vedere i loro settori di punta sono nel campo soprattutto del pubblico (53% contro il 23% della media), e si inseriscono nella quasi totalità dei casi nel ramo della sanità (85%). Sebbene dichiarino di non utilizzare in maniera elevata le competenze apprese nel corso degli studi universitari (35% contro il 51% della media), sono comunque soddisfatti del lavoro svolto, tant’è che il titolo è considerato efficace per lavorare da 73 fisioterapisti su cento. Il progetto “Physio Talent” non si limiterà semplicemente a formare e ad inserire lavorativamente i fisioterapisti che faranno parte dell’immediato futuro di Polimedica,  ma – sottolinea il dott. Alessandro Cerino, medico fisiastra e coordinatore –  ha l’obiettivo di diventare un vero e proprio progetto nel campo della riabilitazione motoria, attraverso l’attento controllo e verifica dei risultati raggiunti riguardo il trattamento di determinate patologie e casi specifici, approcciati mediante rigorosi protocolli personalizzati. Inoltre, le successive fasi del progetto serviranno a far diventare sempre più la nostra area di fisioterapia e i nostri fisioterapisti un punto di riferimento nel campo della riabilitazione. Punteremo sul loro entusiasmo, energia e voglia di innovare, affiancandoli ai nostri professionisti più esperti per mettere uno stop – sottolinea Sanità Futura – alla fuga di cervelli e talenti, impegnandoci ad offrire maggiori opportunità ai nostri giovani. Senza giovani non c’è futuro e nemmeno innovazione e miglioramento.

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