Cronache

Favori ad imprenditori, tre arresti e due divieti di dimora


Tre arresti e due divieti di dimora: è il bilancio di un’operazione, eseguita questa mattina dal nucleo investigativo dei carabinieri forestali, che vede coinvolti tre funzionari dell’ufficio regionale Difesa del suolo e due imprenditori titolari di cave. I reati ipotizzati dalla Procura di Potenza (che coordina le indagini) sono tentata concussione, corruzione e falso ideologico. Uno dei tre funzionari regionali e i due imprenditori titolari di cave situate in regione sono agli arresti domiciliari, mentre gli altri due funzionari della Regione hanno ricevuto il divieto di dimora in Basilicata.

 L’inchiesta – secondo la Procura – ha portato alla scoperta di «un allarmante e pervasivo sistema di vero e proprio addomesticamento delle funzioni pubbliche di controllo, proprie dei funzionari regionali», che – in cambio di «regalie e vantaggi economici» – agevolavano gli imprenditori impegnati nell’estrazione di minerali dalle cave evitando loro, tra le varie cose, di svolgere le attività connesse al ripristino ambientale in seguito alle estrazioni, e di pagare alla Regione le fideiussioni bancarie dovute.

Gli investigatori hanno «tracciato» gli incontri fra i funzionari pubblici indagati e i «rappresentanti delle ditte ‘amiche’», che avvenivano sempre lontano dagli uffici e hanno accertato «danni al paesaggio lucano, deturpato da voragini la cui eventuale eliminazione e messa in sicurezza richiederà uno sforzo economico notevolissimo da parte della Regione». Nell’inchiesta un imprenditore al quale erano stati chiesti soldi «per lo svolgimento di attività di ufficio», ha collaborato con gli investigatori, «denunciando i ricatti che gli erano stati rivolti».

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