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Fagioli di Sarconi: biodiversità galoppante


Uno, nessuno e centomila… fagioli di Sarconi! Viene veramente da pensare che Pirandello abbia dedicato la sua opera a tutti gli innumerevoli ecotipi di fagioli che questo pezzo incantato di Basilicata ancora ci offre. Dobbiamo ringraziare chi ha dato importanza a tutte le forme di espressione di questo fagiolo, lasciandogli il tempo e la possibilità di continuare ad esprimersi e ad esistere in tutte le sue diversità. Ecco che abbiamo i naseddurossi, viola e nero, i cannellini rossi, i verdolini, i tabacchini, i ciuoti, o ancora i muruseddu, isan michele, i riso giallo e bianco, i munachedda e i tuvagliedda, e così via.

I fagioli di Sarconi sono riusciti a sopravvivere non solo grazie alle mani che li hanno coltivati, ma anche grazie ai terreni collinari e montani giusti, ai margini di boschi incontaminati, nel cuore del Parco Nazionale della Val d’Agri, vicino a Lagonegro, in quell’angolo di Lucania inconfondibile e indimenticabile. La produzione è rimasta ancora come un tempo, per questo molto tutelata con riconoscimenti quali l’Indicazione tipica geografica: i baccelli, infatti, una volta raccolti vengono battuti e sgranati a mano per poi completare l’essiccazione dei semi al sole. Questi fagioli, a differenza degli altri, hanno una buccia molto sottile che da un lato riduce il tempo di cottura, comodi quindi anche per chi ha poco tempo, dall’altro favorisce la digeribilità di questo legume, rendendoli più dolci dei soliti. Dunque tra le sue proprietà vi è sicuramente l’alta digeribilità e il contenuto di fibre, di amido e di sali minerali. In particolare questi diversi ecotipi hanno un alto contenuto di ferro, calcio, fosforo e vitamine (B1,B2 e PP) che li rendono un alimento particolarmente energetico.

Il disciplinare IGP prevede che vengano seminati dalla terza decade di maggio fino a metà luglio e raccolti tra settembre ed ottobre. Se per caso decidete di attraversare la Basilicata coast to coast la prossima estate, ricordate che 18 e 19 agosto si tiene da anni la Sagra dei Fagioli di Sarconi. In periodo invernale, nelle date del 6 e 7 febbraio (il prossimo weekend), a Satriano di Lucania, circa una mezzora di distanza, si festeggia un Carnevale caratteristico, tipico e misterioso. Tre maschere secolari sfilano per il paese, richiamando il tema dell’emigrazione e rendendo questo rito uno dei pochi sopravvissuto nella sua integrità tradizionale… Altro che Venezia!

Ma tornando ai nostri fagioli di Sarconi, dove possiamo trovarli?

E-commerce: www.sagradelfagiolo.it

www.sagradelfagiolodisarconi.it

 

Vi lasciamo con una ricetta adatta a questi periodi freddi, che abbina i fagioli ad una verdura di stagione, la scarola.

RICETTA | ZUPPA DI SCAROLA E FAGIOLI RISI BIANCHI DI SARCONI

Ingredienti per 4 persone:

Olio di oliva
100 gr di pancetta (o prosciutto o bacon) tagliata a dadini
1 cipolla media a fettine sottili
2 spicchi d’aglio tritati
2 gambi di sedano tritati
2 carote tritate
2 teste di scarola ( si possono usare anche altri tipi di cavolo
o bieta )
brodo di pollo
200 gr di fagioli Risi di Sarconi cotti e scolati
sale e pepe nero macinato fresco q.b.
60 gr di pecorino di Moliterno grattugiato
Basilico fresco

PREPARAZIONE

Per il passato di basilico: mettete il basilico nel frullatore e frullarlo insieme a 2 cucchiai di olio di oliva, fino ad ottenere un passato denso e regolate di sale.

Per la zuppa: in un tegame capiente, scaldate un poco di olio d’oliva a fuoco moderato. Aggiungete la pancetta e lasciatela cuocere lentamente per 4 minuti. Aggiungete la cipolla e fate cuocere per altri 3 minuti. Aggiungete l’aglio, le carote, il sedano e cuocete per altri 5 minuti, facendo attenzione a non far scurire la cipolla o il sedano. Aggiungete la verdura e alzate la fiamma fino a farla appassire. Aggiungete il brodo, abbassate la fiamma e fate cuocere per altri 30 minuti . Infine aggiungete i fagioli, regolate di sale e di pepe.

Lasciate cuocere per altri 30 minuti. Versate adagio il passato di basilico sulla zuppa e poi cospargete di pecorino di Moliterno.

FONTE

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