Politica

Emissioni inquinanti e rischi per la salute: interrogazione all’UE per il cementificio di Barile


Per richiamare l’attenzione sui problemi ambientali in Basilicata e in questo caso specifico provocati dalle emissioni prodotte dal cementificio Costantinopoli di Barile, in provincia di Potenza, l’eurodeputato del “Movimento 5 Stelle” e membro della Commissione ambiente e sanità, Piernicola Pedicini, ha presentato un’interrogazione alla Commissione Ue, chiedendo che l’organismo esecutivo dell’Unione europea intervenga, per quanto di sua competenza, per attivare azioni che garantiscano la tutela del diritto alla salute dei cittadini che vivono nei pressi del cementificio.

“Una richiesta sollecitata dall’associazione “Ambiente e Legalità” e da numerosi cittadini che – come si legge nella nota stampa inviata oggi, domenica 12 febbraio – in diverse occasioni hanno denunciato come nell’impianto lucano si utilizzerebbe combustibile proveniente da materiale di diversa natura e non si rispetterebbero i limiti sulle emissioni previsti dagli indirizzi normativi della Commissione europea, in relazione alle migliori tecniche disponibili in materia di emissioni per i forni di produzione del cemento”. Inoltre, nell’interrogazione viene evidenziato che l’Arpab (Agenzia regionale protezione ambientale della Basilicata), ad oggi, non avrebbe previsto alcun piano di azione per monitorare le emissioni dell’impianto, dove viene specificato che il cementificio è in attesa del rinnovo dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) e che è stata avanzata la richiesta per l’utilizzo di 50mila tonnellate di Css (Combustibile solido secondario), derivato dalla lavorazione dei rifiuti urbani, che farebbe aumentare la sostituzione media calorica di combustibile fossile con Css al 59%, nonostante il valore medio registrato nel 2015 in tutta Italia sia del 14,9%.

Il parlamentare pentastellato, Piernicola Pedicini, conclude l’interrogazione evidenziando che – “alla luce di quanto descritto, emergerebbe un comportamento negligente da parte delle autorità locali nel non monitorare costantemente la qualità dell’aria del territorio adiacente al cementificio, e non si terrebbe oltretutto conto della richiesta di incremento della capacità combustibile, attraverso l’uso di Css, che farebbe aumentare il potenziale inquinante dell’impianto e il rischio per la salute dei cittadini”

Rocco Becce robexdj@gmail.com

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