Notizie dal Territorio

Divieto uso acqua potabile nei comuni della costa Jonica. Interviene l’ARPAB


Con delibere 108 e 109 del 14 maggio 2018 l’ARPAB ha chiarito gli aspetti dell’intricata vicenda sulla potabilità delle acque del Metapontino.

In buona sostanza l’Agenzia, precisato che  effettua solamente le analisi sui campioni prelevati direttamente dall’Azienda Sanitaria di Matera, informa che tale situazione non è nuova ma si trascina già da anni.

Inoltre, il Direttore Responsabile del Laboratorio ha illustrato  analiticamente le metodiche utilizzate a comprova della correttezza dei risultati.

Viene altresì segnalato alle competenti Autorità che è indispensabile, ai fini della rimozione delle cause che hanno determinato tale vituperato fenomeno, il rispetto delle procedure fissate dal Decreto Ministeriale del giugno 2017.

Le delibere sono state notificate anche a tutti i Sindaci, nella qualità di soci di Acquedotto Lucano, per le competenze da loro esercitabili, congiuntamente e disgiuntamente, in ordine ai poteri di controllo conferiti ai soci dallo Statuto e dal Codice Civile. http://www.arpab.it/albo_search_del2018.asp

Legambiente: Problema sistematico, urgente l’individuazione delle cause

Ci risiamo, i Sindaci di Policoro, Nova Siri e Scanzano Jonico hanno  emesso in questi giorni nuove ordinanze di divieto di uso e consumo dell’acqua a scopo potabile, a seguito di ulteriori  superamenti dei valori di trialometani oltre i valori consentiti. È la seconda volta in meno di un mese e , come comprensibile, cresce la preoccupazione tra la  popolazione. I cittadini chiedono risposte certe che non possono essere più rinviate, è urgente capire in tempi rapidi cosa ha determinato le ripetute non conformità per poter mettere tempestivamente in atto tutti gli interventi necessari a far rientrare il fenomeno e a tutelare la salute pubblica.

 “Vogliamo risposte certe sullo stato delle acque – dichiara Stella Bonavita presidente del Circolo Legambiente di Policoro– è evidente che non si tratta di un fenomeno temporaneo, va individuata la fonte per adottare i dovuti provvedimenti atti ad evitare che quanto sì è verificato in questi giorni accada ancora”

Bisogna indagare quindi sul processo di disinfezione messo in atto o su possibili infiltrazioni di sostanze organiche, in tutte le fasi del processo di potabilizzazione, compresa quella successiva all’uscita dal potabilizzatore. “Urge capire se sono state fatte analisi, oltre che sui serbatori, anche a monte – afferma Andrea Minutolo dell’Ufficio scientifico nazionale di Legambiente- e se no, sarebbe importante farle per capire in che punto dell’acquedotto o in quale processo nasce e si manifesta il problema”.

È inoltre necessario rispondere ad alcuni importanti interrogativi. Perché ci sono analisi discordanti tra Arpab e Acquedotto Lucano? Se non è un eccesso di sostanze usate per le fasi di potabilizzazione delle acque, allora il problema dipende da eccessi di sostanza organica. Da cosa potrebbero dipendere? Risposte a queste domande sarebbero utili a individuare la causa del problema e di conseguenza la soluzione.

“Chiediamo trasparenza, non possiamo più permettere che queste anomalie si verifichino ancora – dichiara Valeria Tempone direttrice di Legambiente Basilicata Onlus –  e per questo ribadiamo l’importanza che i soggetti preposti al monitoraggio e controllo facciano quanto attiene al loro ruolo anche per ripristinare un positivo rapporto di fiducia tra il cittadino e le istituzioni attraverso una più efficace azione informativa.

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