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Distretto della salute della Val d’Agri, il dissenso alla chiusura dei sindaci di Moliterno e Sant’Arcangelo


«Non è ammissibile che nel ridimensionamento dei distretti della salute si elimini quello della Val d’Agri», lo afferma il Sindaco di Moliterno, Antonio Rubino, commentando la notizia secondo la quale l’ASP nel nuovo assetto aziendale prevederebbe di chiudere il distretto della salute della Val d’Agri.

«Ha fatto bene nei giorni scorsi a sollevare la questione il vice presidente del Consiglio Regionale Mario Polese» continua Rubino, «quando sui territori si toccano i servizi essenziali si rendono vani gli sforzi di altri investimenti. Inoltre, la chiusura del Distretto di Villa d’Agri non sarebbe una scelta strategicamente valida anche se analizzata sotto il profilo della dislocazione geografica dei distretti e per una questione demografica».

«Ancora una volta un’area importante come la Val d’Agri, che offre tanto all’intera Regione, è interessata da una triste storia in ambito sanitario», conclude il Sindaco di Moliterno, «l’organizzazione dei servizi sanitari è una competenza della Regione, pertanto confidiamo che l’assessore alla Sanità e i consiglieri regionali aprano una riflessione accurata su tali scelte, con una analisi reale delle esigenze territoriali nella definizione del piano sanitario. I Sindaci possono e faranno sentire la loro voce, che è la voce dei cittadini».

“Esprimo il mio pieno dissenso sia nel merito che nel metodo circa la previsione del nuovo assetto aziendale, annunciato nel giorno dell’insediamento del collegio sindacale dell’Azienda Sanitaria di Potenza, circa la riduzione dei distretti della salute dagli attuali sei a tre con dislocazione nel Melfese – Alto Bradano, nel capoluogo e nel Lagonegrese- Senisese”. Dichiara il primo cittadino di Sant’Arcangelo Salvatore La Grotta.
“La previsione del nuovo assetto annunciata porterebbe lo smembramento del Distretto sanitario della Val d’agri, secondo distretto più grande della Regione Basilicata dopo il Polo Sanitario “Madre Teresa di Calcutta” di Potenza.
Una scelta che comprometterebbe fortemente l’attuale integrità del sistema territoriale, sul quale coincidono politiche sanitarie e sociali, essendo l’identico territorio appartenente anche all’ambito socio territoriale n. 4 della Val d’Agri.
Alla luce di quanto esposto auspico un ripensamento e un coinvolgimento delle comunità, rendendole parte attive di un processo decisionale le cui ricadute possono indebolire la propria coesione in termini di politiche e di servizi, in un territorio, come la Val D’agri, che vive dinamiche particolari, in cui la tutela e il diritto alla salute devono essere pilastri inamovibili su cui posare ogni ipotesi di sviluppo”.

Marco Zipparri: “i cittadini della Val d’Agri chiedono un’attenta riflessione sulla volontà di chiudere il Distretto Sanitario della Val d’Agri”

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