Lavoro

Dispositivi per diabetici, l’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) bacchetta la Regione


“Dalle strisce per il controllo della glicemia agli aghi penna per iniettarsi l’insulina, dalle lancette pungidito alle siringhe per l’insulina, la spesa per i dispositivi medici necessari per il controllo del diabete supera, in Basilicata, i 4 milioni di euro. Più della metà, precisamente il 51,4%, si potrebbe risparmiare se solo ci si uniformasse ai prezzi di acquisto di questi dispositivi praticati da una della regione più virtuose, vale a dire l’Abruzzo”.

A dichiararlo, in una nota è il consigliere regionale Michele Napoli sulla base dei risultati di un’indagine conoscitiva sul mercato dei dispositivi che servono a misurarsi e a gestire il diabete, avviata nel corso del 2017 dall’Autorità Nazionale Anticorruzione.

“Quello che emerge dall’attività di monitoraggio condotta dall’Autorità guidata da Raffaele Cantone – aggiunge Napoli – è che una striscia per il controllo della glicemia viene pagata in Basilicata 55 centesimi, quasi il triplo di quanto la paga l’Emilia Romagna che spende 19 centesimi; che un ago penna per iniettarsi l’insulina alla Basilicata costa 15 centesimi, dieci volte in più del prezzo pagato dalla Liguria che spende un centesimo e mezzo. Analoghe le oscillazioni di prezzo di una siringa per iniettarsi l’insulina che per la Basilicata ha un costo di 10 centesimi mentre in Liguria costa 3 centesimi ed in Valle d’Aosta 3,9 centesimi”.

“Uno dei motivi principali di questa notevole difformità tra le regioni nel prezzo di acquisto dei dispositivi medici per diabetici – ricorda il Vice presidente del Consiglio regionale – è individuato dall’Anac nella sottrazione del mercato all’ambito concorrenziale”.

“Il rispetto dei prezzi standard, che proprio l’Anac elabora per molti beni e servizi ai sensi del Decreto 118 del 2011, se solo fosse osservato dalla Basilicata – sottolinea Napoli – comporterebbe per la stessa un risparmio del 38,1% rispetto a quanto speso per l’acquisto di questi dispositivi.”

“Si tratta di dati eloquenti sull’incapacità del nostro sistema sanitario di realizzare importanti risparmi di spesa che potrebbero – conclude il Vice presidente del Consiglio regionale – essere reinvestiti nel sistema salute per offrire maggiori tutele ai tanti cittadini lucani costretti a convivere con una patologia cronica come  il diabete. Si è al cospetto di un duro monito nei confronti di quanti dimostrano di ignorare la legge ed i richiami all’efficienza dell’attività amministrativa in un settore di assoluto rilievo, con riferimento tanto alle esigenze di salute dei cittadini quanto alla gestione oculata delle risorse pubbliche”.

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