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Diritto alla legittima difesa, Di Giacomo: “la sicurezza dei cittadini prima di tutto”


Il sentimento di sicurezza dei cittadini lucani non si misura con le statistiche perché non sono certo i dati elaborati dal Sole 24 Ore sul cosiddetto indice di criminalità in Basilicata a tranquillizzarci. Il commento è di  Aldo Di Giacomo, presidente del Movimento “Una Nuova Italia-Basilicata”, nonché segretario generale del S.PP. (Sindacato Polizia Penitenziaria) secondo il quale in troppi casi, soprattutto di furti in abitazioni, scippi, ecc. le vittime rinunciano a presentare denuncia in quanto sfiduciati dai tempi di indagine in gran parte senza individuare i colpevoli. E noi – aggiunge Di Giacomo – siamo partiti proprio dalla diffusa emergenza sicurezza molto sentita dai cittadini per intensificare il nostro impegno a sostegno della proposta di legge d’iniziativa popolare sulla “modifica delle norme disciplinanti la violazione di domicilio e la legittima difesa”, per la quale abbiamo contribuito a raccogliere circa 3 milioni 300 mila firme in tutta Italia.

Secondo il presidente di “Una Nuova Italia-Basilicata” il testo della riforma approvata ieri al Senato e che passa adesso alla Camera contiene buona parte delle nostre richieste tra le quali il principio di difesa “sempre legittima”:   con il nuovo testo, si riconosce «sempre» la sussistenza della proporzionalità tra offesa e difesa «se taluno legittimamente presente nell’abitazione altrui, o in un altro luogo di privata dimora, o nelle appartenenze di essi», «usa un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere la propria o la altrui incolumità, i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo di aggressione». Affinché scatti la legittima difesa non è necessario che il ladro abbia un’arma in mano, bensì è sufficiente la sola minaccia di utilizzare un’arma e non è necessario che la minaccia sia espressamente rivolta alla persona. Altri elementi per noi positivi: la modifica dell’articolo 55 del codice penale che disciplina «l’eccesso colposo». Con il nuovo testo si esclude la punibilità di chi si è difeso in  «stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto; vengono inasprite le pene per violazione di domicilio e furto in appartamento; vengono aumentati anche gli anni massimi di carcere per la rapina, fino a sette.  Forse l’elemento che più si avvicina alla nostra proposta di legge di iniziativa popolare è l’esclusione della responsabilità civile: chi si è legittimamente difeso non è responsabile civilmente. In sostanza, la riforma fa sì che l’autore del fatto, se assolto in sede penale, non debba essere obbligato a risarcire il danno derivante dal medesimo fatto in sede civile.  Infine, la riforma della legittima difesa estende le norme sul gratuito patrocinio (criteri e modalità di liquidazione dei compensi e delle spese per la difesa) a favore della persona nei cui confronti sia stata disposta l’archiviazione o il proscioglimento o il non luogo a procedere per fatti commessi in condizioni di legittima difesa o di eccesso colposo.

Continueremo comunque a vigilare – afferma Di Giacomo – fino a quando la riforma non sarà definitivamente approvata riservandoci solo allora un giudizio completo ed esaustivo. La nostra posizione, va chiarito, non è una proposta del tipo “sceriffo fai da te” e tanto meno “pistola facile a tutti”; essa è essenzialmente un forte deterrente nei confronti dei malviventi che devono capire a cosa vanno incontro nella violazione del domicilio. E non basta certamente il rilascio di più licenze di porto d’arma, in Basilicata aumentate del 46,1% dal 2014 al 2016, se poi la stessa arma non si può usare se non, come impone l’attuale legge ancora in vigore, in caso di “pericolo imminente” .

                                                                                                     Il Presidente

                                                                                           (Aldo Di Giacomo)

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