Il detergente veniva ottenuto mescolando del prodotto da bucato di marca scadente (il 90% del peso finale) con del semplice sale fino da cucina (il 10%), in modo da fargli assumere una colorazione simile a quella dell’originale. Il tutto veniva poi amalgamato in dei recipienti e versato nei fustini che riportavano il logo falsificato della nota marca, realizzato su contenitori di formati diversi a partire da quelli da 3,5 kg per arrivare alla maxi confezione da 7,5 Kg. La miscela ottenuta, infine, veniva riversata e sigillata in confezioni (i fustini) molto simili all’originale.
Proseguite le indagini, i finanzieri sono poi arrivato ad un magazzino di proprietà di una società regolarmente operativa nel mercato del commercio di prodotti per la pulizia della casa, in cui erano nascoste altre 13 tonnellate di materiale per la produzione del detersivo in polvere, e circa 250 kg di prodotto contraffatto.
Esaminata la documentazione trovata durante le perquisizioni gli investigatori sono riusciti a ricostruire poi la rete distributiva del prodotto falso che veniva venduto in ben sette regioni e diciassette provincie italiane: sono così scattate altre 64 perquisizioni in altrettanti negozi per cercare il detersivo contraffatto e che ha portato all’ulteriore sequestro di migliaia di fustini, 11,5 tonnellate così come è stata anche sequestrata della documentazione contabile ed extra-contabile che attesterebbe i rapporti commerciali intercorsi tra la società produttrice del detersivo contraffatto e che consentirà di ricostruire tutti i guadagni illeciti derivati dalla commercializzazione del prodotto. L’operazione ha interessato anche l’Alta Val d’Agri dove i finanzieri della Tenenza di Viggiano hanno effettuato alcuni sequestri.