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Despacito, il tormentone estivo. Ma sai cosa vuol dire?


Dalle discoteche alle spiagge, passando per le parodie ironiche in stile “The Jackal”. Tutti hanno ascoltato (e ballato), almeno una volta, il ritmo reggaeton con sonorità latino-americane del tormentone estivo “Despacito”.

Tutti, o quasi, ne hanno sottolineato la banalità e demonizzato la diffusione commerciale, per poi trovarsi – quasi inconsapevolmente – a ballarlo in auto, in metro o persino (per chi può) sul luogo di lavoro.

Ma quanti conoscono il testo (e il significato) della “hit” estiva del cantante Luis Fonsi e del rapper Daddy Yankee?

“Voglio spogliarti con i miei baci” o, ancora, “fare del tuo corpo tutto un manoscritto” sono alcuni dei versi che, uomini e donne di tutte le età, cantano e ballano senza sapere il perchè.

Quanti sanno di aver dedicato ad una propria amica un ballo sul ritmo “Insegni alla mia bocca i tuoi luoghi preferiti”? E quanti invece pensano sarebbe innocente (se fosse consapevole) utilizzare come suoneria del proprio cellulare di lavoro frasi del tipo “Lasciami sorpassare le tue zone di pericolo” con la facile metafora che si nasconde (ma neanche tanto) dietro note senza dubbio orecchiabili.

Insomma, in Despacito, l’erotismo la fa da padrone. Ma nessuno lo sa.

E capita così che a cantarla e ballarla siano bambine e bambini inconsapevoli di cosa dicono, magari applauditi da ignari genitori che riprendono con cellulari e diffondono sul web video dei propri angioletti che intonano versi che tradotti suonerebbero come “Provocare le tua grida” o “Facciamolo su di una spiaggia di Puerto Rico”.

Le intenzioni sono buone, ma il riferimento è palesemente sessuale, come anche lo sono le immagini e le movenze nei filmati che accompagnano questi tormentoni.

Tra bicipiti tatuati e glutei in bella mostra, alternati senza soluzione di continuità a simboli religiosi (vedasi la statua della Madonna onnipresente nei videoclip sudamericani), crescono generazioni che non sanno quello che fanno. Però lo fanno in modo figo. “E va bene così’, senza parole”. Ah, no quella era tutta un’altra musica.

RETENEWS24

 

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