“La Regione Basilicata si opporrà con tutte le sue forze ad ogni ipotesi di ubicazione nel proprio territorio del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi”. Lo hanno dichiarato il presidente della Regione Vito Bardi e l’assessore all’Ambiente Gianni Rosa a seguito delle notizie diffuse nella tarda serata di ieri sulla pubblicazione della Carta delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, che vede anche alcune zone della Basilicata fra le aree indicate dalla Sogin.
“Non eravamo stati informati – hanno aggiunto Bardi e Rosa – e ribadiamo la nostra contrarietà a questa scelta, certi di interpretare il comune sentire del popolo lucano che come è noto a tutti ha già manifestato questo orientamento, in maniera composta ma decisa, 17 anni fa quando fu indicato il sito di Scanzano Jonico. Ora come allora il nostro territorio, che contribuisce in maniera rilevante al bilancio energetico del Paese con le proprie risorse naturali, non può essere ulteriormente gravato da una attività che rischierebbe di mettere in discussione e di pregiudicare la prospettiva di sviluppo sostenibile che con tanta fatica, in questa difficile congiuntura dovuta all’emergenza sanitaria in atto, le istituzioni e le forze economiche e sociali stanno cercando di concretizzare”.
“Nella consultazione pubblica che è stata prevista – concludono Bardi e Rosa – la Regione produrrà una serie di osservazioni negative che in queste ore sono in corso di elaborazione. A questo scopo giovedì mattina alle 10,30 si terrà una riunione via web con tutti gli organismi regionali coinvolti, Arpab, sindaci interessati e presidenti delle Province per discutere e approfondire ogni aspetto della vicenda”.
Si unisce agli esponenti della Regione anche il Senatore lucano Pasquale Pepe
“Mi oppongo e mi opporrò in maniera intransigente e in tutte le sedi istituzionali all’ipotesi della realizzazione in Basilicata del deposito unico delle scorie nucleari”.
“Tra le aree nazionali individuate – aggiunge Pepe – ci sono quelle che ricadono nei territori di Genzano di Lucania, Irsina, Oppido Lucano, Acerenza, Matera, Bernalda, Montalbano Jonico e Montescaglioso. Qui, negli anni, sono stati fatti investimenti ingenti per creare la fabbrica della vita e non della morte. Sono state costruite dighe perché questi territori dovranno ospitare un’agricoltura di altissima qualità ed esperienze di innovazione, grazie ad un suolo di eccellenza per la produzione agroalimentare. Portare qui le scorie nucleari, significherebbe minare alla base il sistema produttivo della regione e mettere una pietra tombale sulle possibilità di riscatto sociale di una regione in cerca disperato di rilancio”.
“Chiedo alle istituzioni e ai cittadini della Basilicata – conclude Pepe – di mantenere alta l’attenzione su questo tema. Troveranno in me un instancabile alleato. È il caso di scomodare il Vangelo secondo Matteo, in questa fase tutt’altro che felice, per affermare che i nemici della nostra terra ‘non prevalebunt’, non prevarranno”.