Lavoro

Covid 19, Sindacati: “tutela dei lavoratori e delle lavoratrici dell’Ospedale di Villa d’Agri”

Coronavirus, sindacati: "lavoratori delle Poste lamentano affluenza immotivata e chiedono più controlli"


Esenzione dal servizio durante sanificazione e tavolo permanente su estensione rischio da malattie infettive

Esprimiamo solidarietà e vicinanza a tutti gli operatori della sanità che fronteggiano in prima linea l’emergenza legata al Covid 19, lavoratori e lavoratrici la cui salute va tutelata adeguatamente, non solo perché hanno diritto alle tutele come tutti gli altri lavoratori, ma perché in questo momento la loro salute garantisce anche quella di tutti noi.

Quello che sta accadendo nel presidio ospedaliero di Villa d’Agri e di riflesso nel presidio Asp, dimostra quanto sia preziosa questa tutela.

Chiediamo che si pongano in essere tutte le azioni atte a garantire la salute degli operatori sanitari e dei pazienti, sia per quanto riguarda i tamponi, che sono già in corso, sia per quanto concerne la sanificazione dei presidi ospedaliero e sanitario, già prevista per il prossimo giovedì, giorno entro il quale i pazienti ricoverati saranno dimessi se le loro condizioni di salute lo permetteranno o trasferiti al San Carlo di Potenza.

Chiediamo per il personale assegnato al presidio ospedaliero e sanitario presso la struttura di Villa D’Agri, l’esenzione dal servizio per i giorni necessari all’attuazione di tutte le misure di sanificazione e sicurezza previste, come stabilito dal disegno di legge del 16 marzo 2020 che all’art. 83, comma 2, prevede la possibilità per le amministrazioni di esentare motivatamente il personale dipendente dal servizio equiparando il periodo di assenza a servizio prestato a tutti gli effetti di legge.

L’auspicio è che quanto accaduto sia da monito sulla necessità di dotare di tutti i presidi di sicurezza necessari coloro che stanno gestendo in prima linea l’emergenza sanitaria in atto: tutelare questo personale significa tutelare la salute di tutti i cittadini.

Sarebbe opportuno, infine, istituire un tavolo permanente per avviare, appena la situazione emergenziale lo consentirà, la contrattazione su alcuni istituti e prevedere forme d’incentivazione economica attraverso un’estensione del rischio da malattie infettive per il personale che, con grande abnegazione, sta affrontando in prima linea questa pandemia. A tal proposito bisogna ribadire che già l’Inail ha riconosciuto la sussistenza del rischio specifico da Covid 19.

La sicurezza dei lavoratori viene prima di tutto e gli operatori della sanità, insieme a tutti i lavoratori dei servizi pubblici e privati, nonostante scarse garanzie e grande preoccupazione per sé e per i propri cari, continuano a lavorare al servizio del nostro paese con generosità e coraggio senza sosta e il loro impegno a favore del bene comune merita le giuste risposte.

 

Emergenza sanitaria. Appello a una informazione responsabile. Basta sciacallaggio

In questo momento di grande emergenza sanitaria serve responsabilità e cooperazione tra tutti i soggetti istituzionali e soprattutto occorre mettere fine a questo sciacallaggio informativo, tra dirette Facebook, annunci social e caccia all’untore. Basta allo sciacallaggio, basta alla disinformazione. Si porti rispetto per chi è stato colpito in prima persona e si lasci agli organi di informazione ufficiali la propria funzione di comunicazione e informazione.

Oggi siamo chiamati ognuno alla propria responsabilità, dai giornalisti ai professionisti della comunicazione, dagli organi istituzionali ai singoli.

Solo il rigore, il rispetto reciproco, la convivenza civile anche nel mondo virtuale  – che in questo momento di isolamento diventa l’unica piazza dell’incontro – possono contribuire al rispetto delle regole imposte dal dpcm per contrastare il contagio da coronavirus.

Un appello dunque alla responsabilità, specie di chi svolge il ruolo indispensabile di informare la comunità su una emergenza che riguarda la salute di ciascuno di noi.

Coronavirus, sindacati: “lavoratori delle Poste lamentano affluenza immotivata e chiedono più controlli”
Le Organizzazioni Sindacali SLP-CISL, UILPOSTE-UIL ed SLC CGIL della Basilicata che seguono il settore produttivo legato ai Servizi Postali, sono state da subito impegnate nella gestione sul territorio lucano dell’emergenza COVID-19. Abbiamo cercato, ove possibile, di ridurre al minimo l’eventualità del contagio. Sono sati razionalizzati i servizi relativi agli invii raccomandati, agli invii assicurati, alla distribuzione dei pacchi.
Alcuni uffici postali hanno ridotto l’operatività e stiamo attendendo un’ulteriore riduzione del servizio postale, e su questo tema abbiamo già fortemente sollecitato l’azienda insieme alle nostre segreterie nazionali ad una rapida azione.
In aggiunta, considerando inoltre che il DL “Cura Italia” sospende i versamenti fiscali, previdenziali e contributivi nonché i termini per i procedimenti giudiziari e che non vi sono pagamenti di pensioni fino al prossimo mese, riteniamo necessario un drastico intervento delle forze di polizia teso a verificare il rispetto di tutte le ordinanze circa il motivo di spostamento e stazionamento in prossimità degli uffici postali dell’utenza fino al momento in cui l’attuale emergenza sanitaria sarà superata.
Quanto sopra per tutelare tutti lavoratori, Azienda, cittadini/clienti.
Riteniamo che, in questa drammatica situazione, pagare un bollettino o spedire una raccomandata non fosse una questione di importanza vitale per i cittadini (che peraltro se avessero necessità di una “data certa” hanno a disposizione anche il canale digitale dei servizi).

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