Politica

Contratto di governo Lega/M5S. Pittella scrive ai governatori del Sud e il M5S non ci sta


In una lettera il governatore lucano ha invitato i Presidenti delle Regioni del Sud ad un incontro per discutere della totale assenza del Mezzogiorno dal “Contratto di governo” di Lega e M5stelle.

“Alla luce del dibattito pubblico di questi giorni, ritengo quanto mai urgente che i Governatori del Mezzogiorno, con una voce sola, richiedano politiche specifiche e rivendichino un’attenzione che, allo stato, il futuro Governo non contempla.” È l’esortazione rivolta dal Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, ai governatori meridionali attraverso una lettera inviata loro nel pomeriggio di ieri. “Un’azione comune – scrive Pittella – è la strada da percorrere e questa mia vuole essere un invito a concordare insieme una data a breve per un incontro dedicato a concertare le azioni da intraprendere”.

Per il governatore infatti “è inaccettabile”che “il Contratto Lega-M5stelle non preveda alcuna politica specifica per il Meridione, nè faccia cenno a piani di sviluppo e ad investimenti infrastrutturali, relegando ai nostri territori un ruolo subalterno ed esclusivamente passivo”.

“Le nostre regioni – scrive ancora il Presidente Pittella – hanno dimostrato di saper mettere in campo politiche in grado di intervenire per colmare il divario di sviluppo, ridurre le disuguaglianze Nord-Sud e concorrere alla coesione territoriale ed istituzionale del Paese”.

Pronta è arrivata la risposta del M5S. Il ritornello è: “nel Programma di governo non c’è il Sud”.

Ebbene se:

–         dedicare un paragrafo alla situazione dell’ILVA di Taranto per intervenire in modo forte per riconvertire lo stabilimento a nuove tecnologie in modo da poter mantenere al massimo i livelli occupazionali ed allo stesso tempo tutelando seriamente l’ambiente e la salute di quelle popolazioni;

–         sostenere con forza che il raggiungimento di una “Green economy” è uno degli obbiettivi primari del prossimo governo, accelerando per il graduale abbandono delle fonti fossili verso la diffusione di quelle rinnovabili spostandovi anche gli investimenti;

–         puntare in modo convinto su una delle maggiori attrattive del nostro paese, ovvero il turismo, voce importante del bilancio nazionale con numeri notevoli in termini di PIL e posti di lavoro, che, anche attraverso la reintroduzione del Ministero del Turismo potrà dare nuovo slancio al settore;

–         occuparsi finalmente di una seria e severa lotta alla mafia ed alle altre associazioni malavitose, che in alcuni territori si sono sostituiti allo Stato, passando doverosamente attraverso una radicale riforma della giustizia, dei processi e della organizzazione complessiva comprese le forze dell’ordine;

–         essere consapevoli che un settore come quello dell’agricoltura italiana e delle sue produzioni di eccellenza, debbano essere rivalutate e in qualche modo protette per poter continuare ad essere esportate in tutto il mondo sfruttando a pieno il marchio “Made in Italy”.

Questi sono solo alcuni punti del Contratto di Governo tra il Movimento e la Lega, che nella giornata di ieri è stato votato favorevolmente dal 94% degli iscritti del Movimento che vi hanno partecipato.

Se per i vecchi partiti e gran parte della stampa “nel Programma il Sud non c’è”, ci spieghino una volta per tutte, come hanno fatto in tutti questi anni di applicazione dei “loro” programmi, a ridurre il Sud nelle condizioni in cui oggi si trova e che tutti conosciamo.

La verità, secondo me, è che il 4 marzo 2018 ha segnato un forte punto di rottura tra le popolazioni del Sud e la vecchia classe dirigente che è stata bocciata in blocco.

Il Sud ha finalmente alzato la testa, ha detto in modo forte e chiaro basta, ed ha scommesso sul cambiamento, dando milioni di consensi al Movimento 5 stelle, tracciando così, una linea netta tra il passato ed il futuro.

A questi signori “del passato” non resterà che continuare ad attaccarsi a degli slogan, (ma ancora per poco), per avere qualche attimo di visibilità sui media  compiacenti.

Nel programma “il Sud c’è” fatevene una ragione.  

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