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Continua a crescere in modo irrefrenabile lo spopolamento al Sud e in Basilicata


“I dati SVIMEZ confermano il dramma dello spopolamento che abbiamo messo nero su bianco nel piano strategico regionale come principale problema della Basilicata. Se il tasso di natalità in Basilicata (6,3) è solo di mezzo punto inferiore alla media nazionale, confermando il problema della natalità come questione nazionale e non solo lucana, il dato sulla mortalità (12,4) è di fatto in media nazionale. Ma è il tasso migratorio la vera questione lucana: -2,9. Lo spopolamento lo si vince solo se riusciremo a sostenere i lucani nello sforzo di istruirsi, formarsi, darsi da fare per realizzare in Basilicata le proprie aspirazioni. Mi riferisco soprattutto ai giovani e alle donne ma anche a quanti hanno perso il lavoro. Occorre puntare, come è scritto nel Piano, sulla costituzione di nuove aziende, preferibilmente costituite da giovani lucani, puntando tutto sulle imprese più promettenti e incentivando lo sviluppo di quelle esistenti, puntando alla crescita dimensionale. E poi serve una nuova macchina amministrativa regionale, che passa attraverso i concorsi che stiamo facendo e che faremo, i quali ci daranno – dopo decenni – nuove competenze e sensibilità. Solo così potremo creare nuovo lavoro e dare una vera speranza alla nostra terra”. Lo afferma in una nota il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.

“I numeri dell’ultimo rapporto Svimez ci parlano di un Mezzogiorno alla che nel 2020 è arrivato a perdere fino a 141mila unità e in questa emorragia contribuisce più di tutte le regioni la Basilicata, con un calo del 10,2‰ e il Molise (-13,3‰). Con il tasso di crescita tra i più bassi in Italia e il 12,7% di giovani che abbandonano prematuramente gli studi (12,7%) il quadro è desolante”. È quanto afferma in una nota il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa.

“La denatalità e lo spopolamento sono la faccia più evidente dello scarso investimento nelle politiche del lavoro – continua Summa -. In assenza di lavoro e di lavoro di qualità, i giovani emigrano, lasciando la Basilicata in basso alle classifiche per sviluppo e innovazione. È una spirale senza fine contro la quale però oggi finalmente la Basilicata e il Mezzogiorno hanno gli strumenti necessari a invertire la rotta. Mi riferisco al Piano del lavoro presentato da Cgil, Cisl e Uil al presidente della Regione Vito Bardi e alla straordinaria opportunità del Pnrr.

Senza scelte nette e un piano straordinario per l’occupazione al Sud, a partire dalle pubbliche amministrazioni,  non potrà esserci  futuro – chiosa Summa – assisteremo ad una desertificazione inarrestabile. Chi ricopre ruoli istituzionali, a partire dai parlamentari lucani, deve assumere la questione dell’occupazione quale priorità. La politica deve occuparsi dei bisogni, analizzarne la condizione, leggere l’andamento economico e sociale di un territorio e affrontare battaglie politiche sul tema. Non c’è futuro se i giovani sono fuori dal mondo del lavoro – conclude Summa –  con l’unica prospettiva di contratti precari, pur avendo competenze e istruzione”.

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