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Consiglio Comunale sull’ospedale di Villa d’Agri: intervento Comitato “Uniti per la Val d’Agri”


Ringraziamo i presenti per la loro partecipazione a questa serata dedicata al futuro dell’Ospedale di Villa d’Agri, e vedere quanta numerosa è stata l’affluenza testimonia la grande importanza che viene data all’argomento in questione.

Ringrazio altresì quanti, a vario titolo, tecnico, amministrativo, politico e della società civile sicuramente vorranno dare il proprio contributo di idee e di impegno futuro.

Ringrazio in modo particolare il Sindaco Cantiani a l’intera Amministrazione Comunale di Marsicovetere per aver accolto la nostra istanza del 10/08/2018, formalizzandola ed invitandoci a questa seduta consiliare.

Consentitemi di presentarmi, non perché non ci conosciamo, ma, essendo anche dipendente dell’Azienda San Carlo, è doveroso ufficializzare a quale titolo sto parlando.

Sono Michele Branda, Presidente del Comitato “Uniti per la Val d’Agri” e rappresento gli oltre 4000 iscritti che hanno dato la loro adesione al Comitato, costituitosi a Dicembre 2015 a difesa dell’Ospedale di Villa d’Agri.

La motivazione principale che ci spinse alla formazione di tale Comitato, fu la consapevolezza che l’Atto Aziendale promulgato in data 21/11/2015 dall’ASP Potenza, penalizzasse in maniera evidente proprio l’Ospedale di Villa d’Agri, privandolo di alcune U.O. e Servizi vitali per la sua sopravvivenza. Ci è dato sapere che l’Atto Aziendale attuale ricalca in buona parte le stesse determinazioni di quello precedente!

A difesa dell’Ospedale furono organizzate due grandi manifestazioni in data 01 dicembre 2015 e 27 Maggio 2016, con la partecipazione di migliaia di cittadini e con la presenza di Sindaci e Istituzioni.

Il primo risultato fu che quell’Atto Aziendale fu immediatamente sospeso, e da parte della Regione Basilicata, in vari incontri da noi organizzati, si prese impegno solenne a mettere in atto tutte le misure necessarie affinché il Presidio Ospedaliero di Villa d’Agri non subisse ulteriori interventi di depotenziamento.

Voglio ricordare che l’anno precedente, eravamo nel giugno del 2014, era stato a nostro avviso, inspiegabilmente e frettolosamente chiuso il Punto Nascita. Noi riteniamo che proprio quella chiusura è stata la causa scatenante dell’attuale criticità venutasi a creare nel nostro Ospedale.

Come più volte ribadito nei vari incontri che hanno preceduto questa assemblea, noi siamo qui con spirito costruttivo pur ritenendo che è compito del Comitato esplicitare le criticità, così come è responsabilità dei tecnici formulare proposte credibili e dei politici invece la responsabilità di attuarle.

Per non dilungarmi troppo e lasciare spazio ad altri interventi, mi limiterò semplicemente ad accennare ai temi che tutti conosciamo, con alcune brevi puntualizzazioni, temi ed argomenti che tra l’altro abbiamo formalizzato nell’incontro tenutosi in questa stessa sede il 12 Marzo 2016, di cui si può trovare copia sul sito del Comitato, oppure per chi lo richiedesse, presso la Segreteria di tutti i Comuni dell’Alta Val d’Agri cui a suo tempo fu inviato.

In particolare si evidenziava che:

  • L’OSPEDALE DI VILLA D’AGRI È L’UNICO OSPEDALE in un’area geografica molto vasta e ben definita, quale quella della Val D’Agri. Come tutti sappiamo in altre aree della stessa provincia coesistono nel raggio di pochi km. 3 o 4 presidi Ospedalieri.
  • LA CARENZA DI INFRASTRUTTURE Quelle attualmente esistenti, unitamente alla difficoltà di applicare “protocolli non condivisi”, genera situazioni di estrema gravità a rischio per pazienti e sanitari. Tutti si ricordano i parti che sono avvenuti in macchina o nella migliore delle ipotesi in ambulanza durante il tragitto verso l’Ospedale San Carlo, o l’impossibilità dell’eliambulanza al volo notturno presso la nostra struttura ospedaliera.
  • LE ESTRAZIONI PETROLIFERE

Il COVA è un impianto a rischio di incidente rilevante, sottoposto a normativa Seveso III, in ottemperanza alla quale l’Ospedale di Villa d’Agri era risultato idoneo a rispondere ad eventuali emergenze.

Si chiede agli amministratori interessati di interrogare l’autorità Prefettizia domandando formalmente se la struttura Ospedaliera, così come si sta ridimensionando, abbia ancora i requisiti previsti dal Piano di Emergenza Esterno.

  • LA GESTIONE DELLE ROYALTIES

E’ noto che il bilancio Regionale è alimentato dalle royalties provenienti dalle estrazioni petrolifere della Val d’Agri. Riteniamo pertanto che la Val d’agri non può essere fanalino di coda nella programmazione sanitaria  e nei relativi finanziamenti,  vista la peculiarità della Valle stessa.

E’ a tutti nota la sottrazione di risorse economiche che vengono destinate a risanare debiti di bilancio per consentire a Comuni (vedi Potenza) o a strutture sanitarie (leggi San Carlo) di sopravvivere alle proprie inefficienze. Ne è esempio lampante il rischio da noi percepito che le strutture edilizie che si sono realizzate rischiano di diventare contenitori vuoti in assenza di una programmazione efficiente.

Essendo l’Ospedale un bene comune, riteniamo legittimo da parte nostra richiedere che parte dei proventi delle royalties venga vincolata al mantenimento di standard efficienti.

  • LUNGODEGENZA E RIABILITAZIONE

Volendo sdrammatizzare, ringraziamo gli estensori del programma regionale, per aver individuato la Val d’Agri come area a gioventù perenne, visto che non è previsto nessun posto di lungodegenza in questo territorio. (ricordiamo che sono già presenti 420 posti nelle seguenti aree:

Area Materano: Stigliano, Matera e Tricarico (fondazione Maugieri).

Area Nord -Melfese: riabilitazione e lungodegenza Venosa e Pescopagano

Area centro-Potenza: riabilitazione e lungodegenza Don Uva e Acerenza (Don Gnocchi)

Area sud- Lagonegrese: riabilitazione e lungodegenza Lauria, Chiaromonte e Maratea.

ATTUALMENTE NESSUN POSTO DI LUNGODEGENZA E RIABILITAZIONE E’ PRESENTE IN VAL D’AGRI !

RIFLESSIONI SUL PIANO DI RIORDINO DEL S.S.R.

Senza entrare nel merito, è opinione comune e convincimento di molti che il Piano di Riordino Sanitario Regionale vive una contraddizione fra quanto è applicato nella provincia di Potenza rispetto a quella di Matera.

Rileviamo come il riordino sanitario nella provincia di Potenza vede l’Ospedale San Carlo come elemento centrale di programmazione e di risposta a tutti i bisogni provenienti anche dalla periferia. Per tale motivo lo stesso ospedale è privilegiato nella assegnazione di risorse economiche, professionali e tecnologiche.

E’sotto gli occhi di tutti che qualsiasi nuova assunzione viene indirizzata prioritariamente al San Carlo, così come le nuove tecnologie.

Nella valutazione che noi facciamo del Piano di Riordino Sanitario, emerge in maniera palese il diverso atteggiamento nei confronti di strutture simili. Non capiamo come ad esempio, Melfi che fa meno di 350 parti annui, mantiene il Punto Nascita.

Con gli stessi numeri il Punto Nascita di Villa d’agri, al contrario, è stato frettolosamente chiuso!

Rimane ancora oscuro a noialtri quale sia il destino di quella fantomatica Medicina Ambientale di cui l’Ospedale di Villa d’Agri doveva essere destinatario, e che invece ci risulta invece essere già stata assegnata al San Carlo.

Senza voler pensare che questo sia frutto di un disegno preordinato, ricordiamo che nulla è stato fatto in merito agli impegni presi in occasione dell’incontro del 12/03/2016, quando l’allora Sottosegretario alla Salute dott. Vito De Filippo e il Governatore Pittella, facendo riferimento al Decreto Lorenzin, si erano dichiarati disponibili a promuovere una azione che determinasse la riapertura del Punto Nascita a Villa d’Agri.

Nulla è successo dopo quella dichiarazione di intenti!

Parafrasando le parole di un grande politico del passato che sosteneva che “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”, non vorremmo constatare che è la stessa logica a sostenere la carenza di investimenti sull’Ospedale

Tocchiamo con mano l’impoverimento della dotazione di personale, e conseguentemente la chiusura di servizi, che danno l’impressione di un Ospedale in caduta libera.

Potremmo continuare a lungo nell’elenco delle cose chieste da questo Comitato a nome e per conto dei cittadini della Val d’Agri, potremmo ricordare tutti gli impegni presi in tal senso dai massimi rappresentanti della Regione,

E POTREMMO EVIDENZIARE COME PURTROPPO TUTTI GLI IMPEGNI SONO STATI DISATTESI!

Nel frattempo sono passati quasi tre anni e la situazione si è ulteriormente aggravata tant’è che possiamo affermare con assoluta certezza che

NON ESISTE NESSUNA U.O. O SERVIZIO DEL PRESIDIO OSPEDALIERO DI VILLA D’AGRI CHE NON PRESENTI CRITICITA’!

Facciamo tale affermazione con cognizione di causa perché quotidianamente, codesto Comitato raccoglie le lamentele sia dei cittadini che manifestano il proprio dissenso, sia della dirigenza e del personale che costantemente denuncia le carenze di organico o addirittura di beni di prima necessità che costringono alla riduzione o alla sospensione dei servizi alla persona, o ad una assistenza sanitaria di base deficitaria.

Bisognerebbe ringraziare quanti operano in queste condizioni di estrema precarietà, esponendosi quotidianamente a rischi medico-legali e/o richieste di risarcimento, ed evitare facili commenti da “bar dello sport” che additano il personale come il primo responsabile dell’inefficienza, e non piuttosto l’assenza di programmazione, di finanziamenti, di potenziamento tecnologico e di gestione.

Apprendiamo che a breve dovrebbero avviarsi le attività legate all’impiego della Risonanza Magnetica (annunciata in occasione della chiusura del Punto Nascita nel 2014), e che la Regione ha bandito alcuni Avvisi Pubblici per l’assunzione di nuovi medici.

Queste notizie non possono che trovare il nostro assenso, ma riteniamo tardive tali misure e assolutamente insufficienti a risolvere i problemi che questo Ospedale si porta dietro.

In continuità con quanto detto finora, ricordiamo che il servizio di Radiologia e l’U.O. di Ortopedia e della Ginecologia, hanno avuto per lunghi periodi un solo medico in servizio, e temiamo che possano realizzarsi condizioni che potrebbero avere effetto per la chiusura o ridimensionamento della Rianimazione o di altre U.O. o Servizi.

Ci risulta che esistono criticità notevoli in varie U.O. tra cui la Psichiatria, che sopravvive solo grazie all’apporto di specialisti che provengono addirittura da altre Regioni;

Ci risulta che una Eccellenza dell’Ospedale di Villa d’Agri, e mi riferisco alla Chirurgia Bariatrica, sia costretta ad inviare i pazienti presso il San Carlo per quanto riguarda la preospedalizzazione, poiché presso il nostro Ospedale non si riesce più ad assicurare tutte le fasi ad essa connesse, e si spera che a breve non sia privata di altro personale medico.

Ci risulta ancora che l’assessore qui presente è rimasta a dir poco interdetta ed incredula nel verificare le condizioni di lavoro del personale dell’U.O. di Radiologia. Avremmo voluto vedere quale reazione avrebbe avuto se solo avesse esteso la sua visita anche alle altre U.O. dell’Ospedale.

Questo per ricordare a chi strumentalmente, o per proprio interesse, denigra l’operato del Personale, proponendolo come responsabile di tutte le inefficienze.

A conclusione di quanto detto, riteniamo legittimo che codesto Comitato ponga le richieste di seguito esplicitate alle massime cariche Regionali, Aziendali e Territoriali, invitandole ad una profonda riflessione per la soluzione definitiva dei problemi emersi:

  • Chiediamo che i Sindaci interessati si facciano carico di CONTATTARE LE AUTORITÀ RESPONSABILI affinchè valutino se è ancora idoneo il Piano di Emergenza Esterna del Cova;
  • CHIEDIAMO SIA FATTA IMMEDIATA RICHIESTA AL MINISTERO DELLA SALUTE PER LA RIAPERTURA DEL PUNTO NASCITA presso l’Ospedale di Villa d’Agri, e che sia data piena attuazione, per il solo periodo intercorrente alla riapertura, dei percorsi STAM e STEN a tutela delle partorienti.

Chiediamo che il responsabile del Dipartimento Materno-Infantile sia più presente in questa struttura, al fine di evitare tristi esperienze come parti avvenuti lungo il tragitto per raggiungere l’Ospedale più vicino o i ripetuti rientri per i controlli pre-parto presso l’Ospedale San Carlo.

Se si ritiene che tale richiesta non rientri nei piani Regionali e quindi Aziendali, qualcuno dica chiaramente alla popolazione della Val d’Agri che è un sogno irrealizzabile e se ne assuma le responsabilità, specificando in maniera inequivocabile perché altre strutture possono beneficiarne anche in assenza dei requisiti richiesti!

Per quanto riguarda l’Ospedale di Villa d’Agri, la legge esiste, i requisiti ci sono, manca solo la volontà politica!;

  • ASSUNZIONE IN TEMPI BREVI del personale sanitario necessario ad assicurare una normale gestione della domanda di salute dei cittadini della Val d’Agri. Siamo ancora in attesa di poter usufruire della competenza degli specialisti che, così come promesso dal Direttore Generale, avrebbero svolto parte della loro attività a sostegno ed integrazione del personale dove questo era carente. Abbiamo invece constatato che il personale sanitario delle strutture periferiche viene richiesto ed utilizzato perché vada a svolgere attività presso l’Ospedale San Carlo;
  • MANTENIMENTO DI TUTTE LE U.O. E SERVIZI ATTUALMENTE OPERATIVI senza ulteriori soppressioni, così come avvenuto recentemente con il Servizio di Oculistica, che effettuava oltre 300 interventi/anno e che è stato soppresso senza alcuna giustificazione, e che costringe pazienti soprattutto anziani a trasferte estenuanti e disagevoli;
  • REVISIONE DELL’ATTO AZIENDALE ED EQUA RIDISTRIBUZIONE DELLE U.O. COMPLESSE tra i Presìdi Ospedalieri afferenti alla Azienda Sanitaria San Carlo e ASP Potenza, che risultano distribuite non su criteri oggettivi derivanti da dati di attività, ma da valutazioni che rispondono ad altri criteri. Risulta a codesto Comitato che è intenzione dell’A.O.R. San Carlo di approvare in questi giorni un Atto Aziendale che noi riteniamo iniquo e fortemente penalizzante per l’Ospedale di Villa d’Agri.

Chiediamo ai Sindaci di vigilare affinchè ciò non avvenga;

  • ISTITUZIONE DI UN TAVOLO TECNICO con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni politiche e sanitarie, e dei cittadini della Val d’Agri, che con cadenza mensile possano valutare il progredire della situazione;
  • Chiediamo l’impegno diretto degli Amministratori di questa Valle affinchè una PERCENTUALE DELLE ROYALTIES CHE AFFERISCONO ALLA REGIONE VENGA VINCOLATA e reinvestita specificamente nelle attività di questa struttura Ospedaliera.

Altre ed altre ancora sarebbero le cose da denunciare in questa sede, ma preferiamo lasciare la parola ad altri interventi che siamo sicuri potranno rendere ancora più evidente la situazione fortemente compromessa dell’Ospedale di Villa d’Agri.

In attesa delle opportune verifiche, affermiamo con assoluta determinazione, che in assenza di atti concreti e verificabili a breve scadenza, codesto Comitato è pronto a mettere in campo tutte le forme di protesta necessarie a difendere il diritto alla salute dei cittadini della Val d’Agri.

Caro Assessore Franconi, diciamocelo chiaramente, se proprio l’Ospedale di Villa d’Agri è per voi motivo di preoccupazione e vi crea tanti problemi, possiamo vagliare addirittura l’ipotesi di staccarlo dal Sistema Sanitario Regionale, e farne una Fondazione, attingendo direttamente alle royalties, magari intestata a Padre Pio, visto che ne porta già il nome, nella certezza che riuscirebbe ad illuminare le menti di quanti si spenderebbero in questo progetto.

Grazie per l’attenzione

Villa d’Agri 11/09/2018

 

  Il Presidente del Comitato

“Uniti per la Val d’Agri”

                                                                                                                      Michele Branda

Le interviste a Michele Branda e all’Assessore alla Sanità Flavia Franconi:

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