“I dati diffusi dalla Camera di Commercio di Potenza sull’aumento in provincia di imprese giovanili in concomitanza con la fase costituente della Camera di Commercio Basilicata rilancia le aspettative degli imprenditori lucani, non solo giovani, per il nuovo corso che assumerà l’ente camerale unico che, ci auguriamo, con l’elezione degli organismi dirigenti tenga conto del nuovo protagonismo delle giovani generazioni come delle donne che sono anch’esse si impongono come le più innovatrici imprenditrici”. E’ il commento di Giorgio Lamorgese, presidente Confesercenti Potenza per il quale la scelta dei settori di attività orientati a nuove tecnologie e ai servizi alle imprese in particolare confermano il graduale superamento tra i nostri giovani della più tradizionale attività commerciale. Non ci stupisce piuttosto la crescita di imprese giovanili di ristorazione che contribuiscono ad elevare la qualità e a diversificarne l’offerta.
Dunque – sottolinea il presidente Confesercenti – chi l’ha detto che i giovani vogliono soltanto fuggire da città e paesi? C’è una buona fetta di loro che ancora si mette in gioco, decidendo di restare. Senza nulla togliere al problema della ‘fuga dei cervelli’, che anzi è quanto mai urgente affrontare con riforme radicali che vanno dall’Università al mercato del lavoro, i dati sono un inno all’imprenditoria che nasce e cresce in casa.
Il problema riguarda comunque – dice Lamorgese – la necessità di fornire assistenza tecnica e consulenza ai giovani imprenditori per affrontare con lo stesso coraggio le difficoltà di mercati e credito. Ecco che ritorna la necessità di una Camera di Commercio regionale che non solo superi i confini provinciali in un disegno unico regionale ma accresca servizi, consulenza, assistenza, a favore dei giovani, perché si fa presto a dire che le nuove imprese di giovani sono un elemento positivo, sottovalutando che l’attività quotidiana dei giovani imprenditori è tutt’altro che facile e il rischio di abbassare la saracinesca del negozio anche a distanza di pochi mesi dall’apertura, come purtroppo accade specie nel capoluogo di regione, dove il turn over di attività commerciali è piuttosto diffuso, è sempre dietro l’angolo. Per questo la formazione, l’assistenza-consulenza, il credito e i servizi all’impresa sono elementi fondamentali per garantire tranquillità di lavoro e la durata negli anni delle nuove imprese, particolarmente fragili tenuto conto che nella stragrande maggioranza dei casi sono ditte individuali che, per l’avvio, si reggono sull’aiuto delle famiglie”.