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Come i borghi possono salvarsi dallo spopolamento


I borghi sembrava che dovessero vivere una seconda giovinezza. E, invece, alla lunga sembra non essere proprio così. Dopo che nel periodo del lockdown tutti, o quasi, ne erano innamorati, una volta che tanti lavoratori hanno fatto i conti con la realtà, hanno visto che non è tutto rose e fiori.

Nel senso che i borghi, soprattutto quelli italiani, sono bellissimi ma hanno delle lacune strutturali che, molte volte, li rendono poco appetibili. Nonostante, appunto, abbiano un fascino che non sempre si può trovare.

Ma come fare per evitare il loro spopolamento? In realtà, qualche idea si potrebbe attuare. Eccone alcune.

Essere più attrattivi per i giovani

Dopo che, si spera ovviamente il più tardi possibile, gli anziani passeranno a miglior vita, al momento non è previsto alcun ricambio generazionale. I giovani, infatti, stanno cercando miglior fortuna altrove, soprattutto nei grandi centri.

Anche perché nelle metropoli ci sono diverse opportunità di conoscenza, che sia semplicemente per accompagnarsi che per fare nuove amicizie. Ad esempio, puoi trovare escort Torino, per parlare di una città medio-grande, o andare nella capitale e conoscere l’epicentro del potere.

Insomma, fuori dai borghi è possibile fare esperienze totalmente diverse.

Non snaturarsi

Leggendo il primo paragrafo sembra quasi che i borghi debbano snaturarsi e ‘vendersi’ per trasformarsi in un qualcosa che a loro non appartiene. Lo vogliamo specificare: non diciamo che devono snaturarsi ma, anzi, devono valorizzarsi al meglio per poter essere attrattivi.

Un esempio? Si possono creare dei percorsi e dei sentieri che, comunque, sono attrattive per le persone. Immagina la ripercussione sull’occupazione: turisti che vengono nei borghi, comprano nei negozi, questi negozi devono assumere. Senza dimenticare che, comunque, si possono creare anche delle associazioni locali per la tutela del territorio.

Offrire delle esperienze uniche

A proposito di percorsi turistici unici, qui ci riallacciamo a un aspetto molto importante: se i borghi vogliono sopravvivere, devono necessariamente offrire qualcosa di diverso rispetto al solito bar o, comunque, alle solite cose che si possono trovare ovunque.

Il ‘segreto’ è, quindi, fare in modo che le persone possano essere incuriosite dal fatto di poter fare esperienze uniche che non trovano dappertutto. Quindi, ad esempio, offrire del vero cibo locale a un prezzo conveniente, far vivere la natura come si dovrebbe fare. Oppure una passeggiata a cavallo o a piedi, magari nelle zone dove tutto è rimasto quasi incontaminato.

Attenzione ai servizi

Dobbiamo toccare anche questo tasto molto dolente. La gran parte dei borghi italiani, infatti, non dispone nemmeno di una stazione ferroviaria e neppure di una fermata bus. In altre parole, per intenderci, se non si ha l’auto si rischia di essere prigionieri del borgo.

Questo dovrebbe essere il primo aspetto da curare: offrire servizi di qualità. Che non sono solo il trasporto – quello è un esempio – ma va dalla presenza di ospedali, di circoli culturali e tutto ciò per far sì che le persone, arrivate a una certa età, non siano costrette a scappare in cerca di un futuro migliore.

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