Dopo 157 anni anche il Censimento della popolazione cambia e si adegua ai tempi: da decennale diventa permanente, fa sparire i questionari cartacei, e la raccolta dati avviene via web o con rilevatori muniti di tablet.
Un cambiamento “storico” per il presidente dell’Istat facente funzioni Maurizio Franzini che, a suo dire, porterà molti vantaggi: una maggior quantità di dati con un flusso costante e un dimezzamento dei costi da 409 milioni a 208.
Ma la vera novità è che i censimenti permanenti non coinvolgeranno contemporaneamente tutti i cittadini, ma di volta in volta solo una parte, ovvero dei campioni. Le rilevazioni campionarie saranno poi integrate con i dati di altre fonti amministrative. “L’obiettivo è fornire in tempi rapidissimi – ha spiegato il presidente – una mappa aggiornata dell’evoluzione che vive la società italiana a disposizione di chi deve prendere decisioni per il paese”. Il campione rappresentativo sarà di circa un milione e 400 mila famiglie, per un totale di 3,5 milioni di persone residenti in 2.852 comuni italiani. Solo una parte dei Comuni (1.143) parteciperanno ogni anno alle operazioni censuarie, l’altra parte dei comuni sarà chiamata a partecipare invece una volta nell’arco di quattro anni. In questo modo, entro il 2021, tutti i Comuni parteciperanno, almeno una volta, alle rilevazioni.
Rilevazioni che saranno di due tipi: una a campione per lista ovvero con nome e cognome con il coinvolgimento di 950 mila famiglie che da lunedì prossimo cominceranno a ricevere le prime lettere; mentre dall’8 ottobre (in realtà da mezzanotte del 7 ottobre) fino al 10 novembre potranno rispondere ai questionari sul web, se non lo faranno si presenteranno alle loro abitazioni dei rilevatori muniti di tablet che raccoglieranno le informazioni fino al 10 dicembre. L’altro tipo di rilevazione è per aree e coinvolge 450 mila famiglie, le quali si vedranno recapitare la lettera che non sarà nominativa ma avrà solo l’indirizzo con l’avviso della successiva visita dei rilevatori.
Rispondere ai questionari per il censimento della popolazione è obbligatorio e chi non lo fa è passibile di multe. I dati raccolti del 2018 saranno disponibili entro la fine del 2019. “Il carattere fortemente innovativo – ha spiegato il direttore del Dipartimento per la Produzione Statistica Roberto Munducci – consiste nella messa a punto di una piattaforma di raccolta dei dati che sfrutta anche il patrimonio informativo già in possesso della pubblica amministrazione”. Per Vittoria Buratta, direttore statiche sociali e censimento della popolazione, ciò comporterà di avere “dati aggiornati sui cambiamenti demografici e sociali nei comuni”. Ed è proprio la Buratta con una metafora che richiama l’abusata formula la “fotografia” dell’Italia scattata dall’Istat attraverso il censimento a far capire i cambiamenti in atto: “la nuova macchina fotografica del censimento è cambiata ed è diventata completamente digitale ed ora siamo in grado non solo di fare foto ma anche un film”.
Ci saranno benefici anche per gli comuni, secondo Saverio Gazzellori direttore centrale per la raccolta dati, poiché il nuovo censimento permetterà loro “di creare e gestire una rete permanente di rilevatori sempre più qualificata”. Proprio per far capire ai cittadini la principale novità del censimento partirà da domani, 29 settembre, la campagna informativa “l’Italia ha bisogno di campioni” che vedrà anche la partecipazione dei web-influecer The Jackal.
ANSA