Società e Cultura

Castronuovo di Sant’Andrea, la grande arte che non ti aspetti


L’Italia interna sorprende. Tanto più quella di provincia, del Sud, di un’area che altrimenti diresti lontana dalle grandi dimensioni culturali, insomma quel Mezzogiorno remoto tanto caro ad un certo immaginario ormai antiquato e invece, no. La grande cultura e la grande arte arrivano dove non penseresti. Arrivano anche con un surplus di innovazione e sperimentalismo.

Museo Internazionale della Grafica - Castronuovo di Sant'Andrea

Ed eccoci a Castronuovo di Sant’Andrea, Lucania profonda, siamo vicini sia all’area della Val d’Agri di Gallicchio, San Martino e poi Spinoso e tutti gli altri centri, sia già al Pollino lucano di paesini come Calvera, Fardella e Teana. Castronuovo è famosa a livello religioso perché città nativa del santo cinquecentesco Andrea Avellino. Ma da ormai diversi anni è anche patria di un interessante contenitore: il Museo Internazionale della Grafica, sede di opere di nomi di dimensione europea del XIX e XX secolo ma anche di grandi artisti viventi. Questo accade perché un grande concittadino originario di Castronuovo ha creduto nella sua terra, investendo e fruttando qui i suoi contatti, garantendo al suo paese un autentico fiore all’occhiello, per questa zona e non solo. Parliamo di Giuseppe Appella, classe 1939, dal 1953 a Roma, storico e critico d’arte, figlio orgoglioso della Lucania, donatore di tante opere di sua proprietà, base storica di un museo concepito anche grazie al sindaco dell’epoca e ai responsabili della Pro Loco. Ed ecco sorgere nel 2011 il prestigioso spazio, con opere di maestri come, tra i tanti, Renoir, Carrà, Chagall, Fontana, Picasso, Klee. Ma è davvero un elenco al ribasso. Gli artisti presenti sono tutti eccellenti. Tantissime le mostre organizzate. Importante comprendere in che senso qui si parla di “grafica”. Il museo presenta incisioni, litografie ma anche fotografie dei più grandi interpreti del ‘900. Grafica nell’accezione pittorico-artistica, opere incise o stampate in più tecniche. 

Un museo piccolo nei luoghi ma in cui quasi ci si perde per via dei riferimenti alle grandi avanguardie del secolo scorso. Grazie ad Appella e ai suoi legami, sono poi arrivati qui grandi contemporanei (si pensi a Guido Strazza, autore del logo del museo), spesso legati alla sperimentazione, che hanno eletto Castronuovo a propria dimora dell’anima. Lo stesso dicasi per scrittori o editori, come Vanni Scheiwiller, la cui vedova pure donò molti oggetti alla città. Non solo. Furono consegnati anche i tantissimi presepi, di ogni tipo, che l’editore dei primi libri di Alda Merini conservava. In questo modo, il presepe è diventato un altro vanto per il paese. Ed è nato il Museo internazionale del Presepio. Anche i privati hanno messo a disposizione molte sedi e così a Natale il borgo si illumina di locali e anfratti, anche piccoli, destinati ad ospitare i manufatti della collezione e i nuovi presepi di volta in volta creati. Bellissimo camminare per il centro accompagnati da una guida sapiente come Maria, operatrice al museo e assai disponibile. Castronuovo meriterebbe un articolo molto più lungo di questo. Uno speciale. Ci torneremo. E magari, prima ancora che un pezzo da parte nostra, il paese merita già l’assaggio di una visita. Non ve ne pentirete. Il patrimonio paesaggistico e artistico non è trascurabile. Fascinosi inoltre, negli spazi stessi dei presepi, quei luoghi che tanto raccontano, a livello antropologico, della Castronuovo e della Lucania che furono. Graziose anche le chiese. Di Sant’Andrea si è detto. Un mistico da conoscere meglio. A presto, paese bello.

FONTE: BORGHIMAGAZINE.IT

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