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Candidati eletti in Basilicata: il M5S si prende tutti i seggi, fuori Barra e Gianni Pittella


La notte elettorale in Basilicata ha fatto segnare la sconfitta, clamorosa nei numeri, del Pd, partito alla guida della Regione e, con la coalizione di centrosinistra, ora addirittura terza forza alle spalle del Movimento cinque stelle e della coalizione di centrodestra.

Al Senato il M5S è arrivato al 43% con 123.118 voti tra i sicuri del movimento 5 stelle all’uninominale Saverio De Bonis ed al proporzionale Vito Petrocelli e Agnese Gallicchio, quasi certa anche l’elezione di Arnaldo Lomuti sempre per i pentastellati; per il partito democratico arrivato a 17,25 % (tutta la coalizione di centro-sinistra al 21,37%) Salvatore Margiotta e per il centro destra arrivato a 26,03% Giuseppe Moles di Forza Italia e Pasquale Pepe della Lega nord, rispettivamente al 12,65% e 7,19%.

Alla Camera risultato di 44,35% con 139.158 voti  abbiamo Gianluca Rospi e Salvatore Caiata, quest’ultimo ad oggi espulso veramente dal Movimento 5 stelle? Sempre per i pentastellati al proporzionale certa l’elezione di Mirella Liuzzi e Luciano Cillis; in attesa di conferma ufficiale l’elezione di Michele Casino per Forza Italia 12,48 % (tutta la colazione di centro-destra al 25,39%)  e Vito De Filippo per il Partito Democratico 16,21% (tutta la colazione di centro-sinistra al 19,61%).

Protesta e desiderio di cambiamento, diremmo necessità di cambiamento, hanno determinato la decisione di quasi un elettore su due, dando origine ad una miscela esplosiva che ha deflagrato la vecchia politica dei Pd ed egli ex Pd. Il panorama politico regionale disegnato da questa tornata elettorale certamente è un indicatore per quello che potrebbe essere e accadere alle prossime regionali anche se il condizionale e sempre d’obbligo.

L’altra faccia di questa miscela risiede nel risultato della Lega di Salvini che, con il suo 7% ottiene un risultato straordinario in Basilicata. La somma dei voti di protesta e cambiamento, fa 50% e più. Se a questi aggiungiamo il 29% di astenuti, siamo all’80%. Un sistema è così crollato. La geografia politica della Basilicata è tutta da riscrivere.

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