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Campagna olearia 2017-2018: risultato migliore rispetto le prime previsioni


I 135 frantoi lucani (68 in provincia di Potenza e 67 in quella di Matera) hanno lavorato 43,8 milioni di kg di olive con una resa del 16% ed una produzione complessiva di poco meno di 7 milioni di kg di olio di oliva (3,7 milioni kg in provincia di Potenza e 3,2 milioni di kg in quella di Matera). E’ questo il bilancio della campagna olearia 2017-2018 dell’Oprol-Cia (Organizzazione Produttori olivicoli lucani), presieduta da Rocco Pace, sulla base delle indicazioni Ismea.   Il risultato finale, sebbene ancora provvisorio, è decisamente migliore rispetto alle prime previsioni fatte all’inizio dell’autunno. La siccità estiva è stato un problema particolarmente importante e gli agricoltori, laddove possibile, sono intervenuti con l’irrigazione di soccorso riducendo drasticamente le perdite. Nella campagna 2017/2018 la crescita è stata particolarmente importante soprattutto nelle regioni Meridionali.

L’Oprol – prosegue la nota – conta circa 3000 soci, di cui circa 2000 in provincia di Potenza e circa 1000 in provincia di Matera, e oltre 2.200 oliveti. La filiera è costituita dai soci olivicoltori, da 4 centri di raccolta olive situati a Lavello, Montescaglioso, Grassano e Ferrandina, da 4 tecnici agronomi presenti su tutto il territorio regionale, da 7 frantoi che producono olio extra vergine di oliva e commercializzano direttamente al consumatore finale, e da una rete commerciale indiretta che commercializza sempre direttamente al consumatore finale e quindi alle famiglie, in Italia e all’estero.

La competitività della filiera olivicola Oprol – sottolinea Pace – passa attraverso il miglioramento della qualità degli oli extra vergini. Per ottenere un olio di alta qualità e garantire la sicurezza alimentare è indispensabile il controllo su tutta la filiera con precise disposizioni e procedure applicabili in tutte le fasi: dai nuovi impianti di oliveti ai rinfittimenti con specifiche varietà di olive, dalla coltivazione del terreno e della pianta alle modalità e tempi di raccolta, dal sistema di produzione e stoccaggio all’imbottigliamento e vendita diretta al consumatore finale. L’alta qualità e la sicurezza alimentare devono essere peculiarità certificate e garantite al consumatore. Un aspetto molto importante per identificare un extra vergine di oliva di alta qualità e adeguata sicurezza alimentare è l’etichetta. L’etichetta è la carta di identità del prodotto ed è l’unico strumento di riferimento, sia per il consumatore consapevole che per il neofita/profano, per meglio comprendere e conoscere il contenuto di una bottiglia. Non solo dove nasce l’olio, ma quando nasce.

L’Oprol intende sviluppare una filiera commerciale che punti a potenziare la commercializzazione della materia prima cercando di creare valore aggiunto al mondo agricolo. E’ un progetto triennale che vedrà coinvolta l’associazione con tutti i suoi tecnici che saranno presenti nelle aziende a sostegno degli olivicoltori. L’obiettivo è quello di costruire una grande Organizzazione di Prodotto (OP) che abbia valenza regionale, rappresenti i bisogni del territorio e della filiera in modo unitario e guardi con attenzione ad un mercato di qualità, dove i produttori organizzati si possano rivedere. Bisogna, quindi, agire in maniera propositiva affinché la nostra olivicoltura –sottolinea Oprol- trovi finalmente le adeguate risposte per uno sviluppo appropriato e redditizio, cogliendo le opportunità offerte dalla nuova Pac 2014-2020 e dalle norme nazionali in vigore, che potranno essere migliorate con l’adeguamento alla normativa Ue.

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