Politica

Bolognetti: una risposta dovuta all’infettifascio-virologo Matteo Bassetti. Dalle ore 23.59 di domenica 6 giugno riprenderò lo sciopero della fame sospeso l’8 maggio


Un Bassetti, ormai in preda a un delirio di onnipotenza da overdose televisiva, ha teorizzato la possibilità di far pagare il ricovero a tutti coloro che dovessero ammalarsi per non aver accettato di farsi inoculare uno dei sieri anti-covid19 autorizzati a condizioni dall’Ema.

La totale assenza di risposte a cotanta affermazione certifica, una volta di più, lo stato comatoso della politica italiana e il rischio di svolte autoritarie in materia di politiche sanitarie e non solo sanitarie.

In questa aria putrida ed emergenziale da stato etico e paternalista potrei rispondere all’infettifascio-virologo Matteo Bassetti: perché non facciamo pagare il ricovero anche a tutti coloro che, non facendo una vita sana, si ammalano? Anzi, si potrebbe arrivare a teorizzare una dieta di Stato.

Potrei, ma temo che a poco servirebbe e di certo le mie parole verrebbero immediatamente silenziate ed emetterei silenzio.

All’acuta mente del dr. Bassetti sfuggono alcune cose che meritano, sia pur in estrema sintesi, di essere sottolineate.

A gennaio scorso, il Consiglio d’Europa, in una importante risoluzione, si è espresso contro l’obbligo di vaccinazione e in maniera esplicita ha invitato gli stati a non discriminare coloro che avessero deciso di non vaccinarsi. Non basta, lo stesso Consiglio ha espresso un secco no all’utilizzo dei cosiddetti passaporti vaccinali, sostenendo che una tale scelta sarebbe “contraria alla scienza in assenza di dati sulla loro efficacia nel ridurre la contagiosità e la durata dell’immunità acquisita”.

All’ineffabile Bassetti sfugge che i vaccini sono stati autorizzati a condizioni, il che tradotto significa che sono stati autorizzati nonostante la carenza di dati su due bazzecole quali sicurezza ed efficacia degli stessi.

Ai sensi dell’art. 4 del regolamento 507/2006 della Commissione europea, si è potuti giungere a una autorizzazione condizionata anche grazie alla supposta assenza di alternative terapeutiche all’uso di questi vaccini.

I vaccini sono stati autorizzati da un’agenzia guidata da un direttore esecutivo che proviene direttamente dai ranghi dell’industria farmaceutica. La cosa, sul piano della mera opportunità, fa quanto meno storcere il naso.

Infine ma non ultimo, da oltre 20 giorni mi chiedo come mai le gravi affermazioni di Guido Rasi siano state lasciate cadere nel vuoto. Eppure Rasi ha affermato che ci sono stati errori nella standardizzazione delle cure e che l’approccio vigile attesa-tachipirina è stato un po’ troppo minimalista. Non minimalista, dr. Rasi, ma criminale.

E criminale è stato l’intralcio ad approcci terapeutici che, sperimentati sul campo, si sono rivelati efficaci.

Criminale è il tentativo in corso di vaccinare classi di età che, dati alla mano, non corrono nessun rischio. Ma questa è una preoccupazione che non alberga nelle menti di una parte del ceto medico-scientifico-dogmatico che farebbe bene a spiegarci i tanti troppi conflitti di interesse che hanno accompagnato questa vicenda Sarscov2.

Dalle ore 23.59 di domenica 6 giugno riprenderò lo sciopero della fame sospeso l’8 maggio.

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