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Bolognetti: Io dico sì Tap. Si discuta del dove e come, ma nessuna opposizione ideologica


Verrebbe da chiedersi perché esponenti politici, che nulla hanno detto sul pesante inquinamento prodotto dalle raffinerie Eni di Taranto, sullo scempio dell’eolico selvaggio in Puglia e che hanno taciuto su autentici disastri ambientali di cui a volte sono stati responsabili, si oppongono al Tap.

Penso, giusto per fare qualche nome, al governatore di tutte le Puglie Michele Emiliano, che di certo ha scoperto con imperdonabile ritardo i guasti prodotti dall’Ilva a Taranto.

Il metano, dovrebbero saperlo, è il meno inquinante tra tutti i combustibili fossili e l’Italia deve necessariamente tutelarsi, garantendosi vie di accesso e approvvigionamento all’oro azzurro.

A breve-medio termine non potremo fare a meno del metano.

No, io non mi schiero con i no-tap su questa vicenda. Dire no al metano significa di fatto favorire l’utilizzo di energie ben più inquinanti.

I miei no nascono da attente valutazioni dei costi e dei benefici e non da posizioni ideologiche.

Un conto è dire no ai rischi connessi ad attività estrattive che insistono in zone ricche d’acqua, altra cosa è esprimere un no pregiudiziale a un tubo di un metro di diametro.

Un conto è dire no ad attività di estrazione idrocarburi svolte sul nostro territorio, che hanno una ricaduta irrisoria in termini di barili estratti e che in cambio comportano altissimi rischi di inquinamento di una risorsa ben più preziosa dell’oro nero, altra cosa è dire no con motivazioni deboli e irricevibili al Tap.

Se vogliamo discutere del come e dove, io ci sto, ma non è accettabile il tentativo di bloccare tutto con argomenti di scarsa consistenza e proteste violente. Su questa vicenda del Tap i veri anti ambientalisti sono coloro che dicono no.

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