La manovra correttiva pretesa dall’Europa arriva in Gazzetta ufficiale e diventa il decreto legge 50 del 2017.Con questo ultimo passaggio vengono introdotte ufficialmente le novità che gli italiani avrebbero volentieri evitato.
AUMENTA L’IVA – La prima conseguenza della cosiddetta “Manovrina” è l’aumento dell’Iva. Si tratta n realtà di un aumento meno consistente del previsto, ma pur sempre un ritocco al rialzo.
La uestione, anche se poco pubbliciszzata, è già nota e riguarda le cosiddette clausole di salvaguardia che scattano in automatico a copertura di eventuali problemi nel raggiungimento dell’obiettivo di riduzione del rapporto deficit/PIL.
LA SITUAZIONE – Le previsioni odierme parlano di un deficit al 2018 di circa 19,5 miliardi di clausole di salvaguardia che potrebbero far scattare, da gennaio, aumenti automatici delle aliquote IVA attualmente fissate al 10% e al 22%.
Nel Documento di Economia e Finanza il Governo Gentiloni ha ribadito l’impegno a disinnescare le clausole di salvaguardia, ma se non si troveranno le coperture per quasi 20 miliardi di Euro la missione sarà impossibile.
Così nella manovrina entra l’aumento dell’IVA a partire dal primo gennaio 2018: l’articolo 9 della manovrina modifica la legge di bilancio per il 2015 approvata dal Governo Renzi che introduceva l’aumento IVA a partire dal primo gennaio 2018.
QUANTO AUMENTERA’ – A partire dal primo gennaio 2018 l’aliquota IVA al 10% aumenterà all’11,5% – invece che al 13% come deciso da Renzi – e salirà ancora al 12% nel 2019 e al 13% nel 2020. L’aliquota ordinaria al 22%, nel 2018 sale al 25%, poi nel 2019 sale ancora al 25,4% (anziché al 25,9% come previsto da Renzi); scende al 24,9% nel 2020 e torna al 25% nel 2021.
È la prima volta che un Governo interviene sul capitolo clausole di salvaguardia mettendo nero su bianco la previsione di un aumento IVA.
In realtà l’Esecutivo ha annunciato una diminuzione dell’Iva, ma si tratta più che altro di un gioco di parole: in pratica, semplificando i calcoli, si tratterà di una “riduzione della percentuale dell’aumento”. In poche parole l’incremento delle percentuali dell’Iva vi sarà (sempre che Gentiloni non trovi 20 miliardi per disinnescare la clausola di salvaguardia entro il 31 dicembre prossimo), ma sarà in misura minore di quanto previsto.