Bonifiche nucleari a rilento: un incubo senza fine. Il 18 gennaio scorso Luca Desiata (amministratore delegato di Sogin) ha riferito in un’audizione parlamentare, del deposito da costruire all’ex centro di ricerca nucleare del CNEN-ENEA di Trisaia, dove giacciono nella fossa 7.1, almeno 54 metri cubi di scorie radioattive di varia origine. Proprio in Lucania il governo italiano ha realizzato più di mezzo secolo fa il primo cimitero nucleare italiano sotterraneo, in palese violazione della sicurezza e dell’incolumità pubblica, anche a seguito di alcuni incidenti mai comunicati alla Prefettura di Matera e mai rivelati all’opinione pubblica (in Cassazione è stata comunque confermata la condanna di un funzionario dell’Enea).
In loco ha operato anche la società Combustibili nucleari per conto della centrale nucleare plutonigena di Borgo Sabotino (Eni-Enel). E sempre qui, in riva al fiume Sinni, ad un soffio dal Mar Jonio, sono state abbandonate dal governo degli Stati uniti d’America – che nel 2014 ha sgraffignato il plutonio estratto – le barre del reattore Elk River. In attesa del cosiddetto “deposito unico” di superficie, sono stati già edificati una mezza dozzina di depositi nucleari permanenti.
riferimenti:
http://webtv.camera.it/evento/10445
http://www.sogin.it/siteassets/uploads/2010/10/tdt_basilicata_11_ottobre_2010ultima11.pdf
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=trisaia