Politica

Aurelio Pace sulla costituzione del Parco naturale regionale del Vulture


 Un’opportunità per migliorare i servizi, tutelare l’ambiente, implementare il turismo e valorizzare l’enogastronomia locale. L’istituzione del Parco naturale regionale del Vulture rappresenta una grande opportunità per un territorio che da troppo tempo attendeva dalle istituzioni regionali un riconoscimento in termini ambientali e paesaggistici. Un lungo iter, avviato nel lontano 2001, giunto al termine con il varo da parte del Consiglio regionale di un atto che potrà avere solo vantaggi per un’area che tra non poche difficoltà cerca di mantenere intatte le sue peculiarità, salvaguardandone storia, cultura e vocazione naturalistica. Le stesse difficoltà nella scelta della perimetrazione che ha rallentato le decisioni degli organi regionali e locali, sono la dimostrazione dell’attesa e aspettative verso un provvedimento concepito e considerato come foriero di nuove programmazioni e di caratterizzazione di un’area alquanto vasta.

Tocca ora ai Comuni dimostrare maggiore coraggio e lungimiranza, abbandonando provincialismi e municipalismi per integrare l’area del Parco del Vulture in un sistema già collaudato dei Parchi regionali e nazionali. La Regione Basilicata, in questo modo, è cosciente che l’ambiente e la sua tutela è precondizione per ogni tipo di sviluppo.  Dalla Val d’Agri, dalle Dolomiti Lucane a Gallipoli Cognato, dalle Chiese Rupestri al Vulture, il territorio regionale -da oltre un ventennio-  sulla carta è tra i più garantiti e difesi. Resta da implementare la rete di protezione e di sviluppo territoriale che deve necessariamente inglobare i suoi cittadini e il tessuto socio-economico, evitando che le tutele vengano considerate inutili e dannosi lacci alla crescita delle rispettive comunità. Per questo non bastano le determinazioni o le programmazioni verticistiche, ma occorre che siano proprio le municipalità e i residenti ad apprezzare la nuova programmazione territoriale in chiave ambientale e di sviluppo sostenibile. Il buon lavoro fin qui svolto delle strutture parco regionali possono contribuire ad lanciare anche l’area protetta del Vulture all’interno di un sistema che inglobi anche i territori delle regioni contermini come è stato ricordato anche ultimamente in un dibattito pubblico dal presidente Tanino Fierro.

Opportunità che vanno colte appieno, evitando gli errori del passato, armonizzandoli alle nuove programmazioni nazionali ed europee. Gli amministratori e la società civile del Vulture-Melfese hanno dimostrato di avere le idee chiare e le giuste motivazioni per fare dell’area una vera riserva ecosostenibile, senza trascurare crescita e sviluppo. Coniugare i due aspetti sarà la carta vincente e la dimostrazione di come ambiente e sviluppo possano coesistere valorizzandosi a vicenda.  Il Parco sorge in un territorio a forte valenza naturalistica e paesaggistica dove il patrimonio geologico, storico e antropologico da tutelare e conservare è notevole.

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