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Associazione Bene Comune Viggiano: adeguare normativa su emissione “idrocarburi non metanici”


Ben venga una proposta di legge regionale per “l’introduzione di valori soglia di emissioni in atmosfera di sostanze definite idrocarburi non metanici, provenienti dall’esercizio di impianti industriali ed in particolare di primo trattamento del greggio” se servirà a dare ulteriori garanzie ai cittadini di Viggiano e Grumento Nova interessati dalla difficile convivenza quotidiana con l’attività del Centro Oli Eni. Lo sostiene, in una nota, l’Associazione Bene Comune Viggiano facendo riferimento alle decisioni dei consigli comunali di Viggiano e di Grumento di sollecitare la Regione ad introdurre limiti precisi all’emissione di sostanze inquinanti, come quelle che, in più occasioni, sono state emesse a seguito delle fiammate anomale del Cova.

Purtroppo – commenta Vittorio Prinzi, presidente dell’Associazione di Viggiano – non ci sono normative di legge chiare e aggiornate nonostante alcune sostanze siano classificate dalla Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro come cancerogene, o  “probabili/possibili” cancerogene per l’uomo. E’ evidente che c’è bisogno di mettere ordine in una materia sicuramente complessa ma che può contare su strutture scientifiche di alta specializzazione quale l’Ispra e il Cnr che tra le sue sedi a Pisa dispone di un centro considerato tra quelli più avanzati a livello internazionale per gli studi sull’ambiente. E se si aggiunge la nuova Arpab, l’Agenzia che dovrà essere potenziata in strumenti, mezzi e personale, ridando fiducia ai cittadini – continua Prinzi – l’impresa che attende la Regione, su sollecitazione dei due Comuni della valle che in fondo si sono fatti interpreti di esigenze diffuse in tutte le comunità locali della valle, non dovrebbe essere così ardua. La Regione è chiamata ad aggiornare provvedimenti sulla qualità dell’aria nei comuni di Viggiano e Grumento Nova, che hanno introdotto nell’area soglie specifiche per biossido di zolfo e idrogeno solforato, nello specifico delibere di giunta che risalgono agli anni 2012 e 2013 e che hanno lasciato a metà il lavoro teso ad individuare i limiti di emissione di sostanze definite idrocarburi non metanici  rispetto ai quali articolare azioni più efficaci di tutela.

Secondo il presidente dell’Associazione Bene Comune Viggiano si è già perso troppo tempo intorno alla discussione prima e all’istituzione di un Centro-Osservatorio Ambientale che avrebbe occuparsi di questo e di altre questioni e pertanto bisogna fare in fretta a prescindere dai lavori avviati dall’Eni in questi giorni che riguardano proprio il frequente fenomeno delle fiammate anomale dal Cova e che, nell’intenzione dell’Eni, si vorrebbe eliminare. Non è più negabile – conclude la nota – che sforamenti dei limiti dei valori per gli idrocarburi non metanici siano avvenuti.

 Vittorio Prinzi

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