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Assemblea dei lavoratori indotto ENI: “emerse una serie di criticità su cui discutere”


Si è svolta al centro sociale di Villa D’Agri l’assemblea dei lavoratori dell’indotto Eni ai quali hanno partecipato i delegati Fiom Cgil Basilicata, Vincenzo Esposito della Cgil di Potenza ed Emanuele De Nicola della Fiom Cgil Basilicata.

“All’incontro, durante il quale si è discusso delle condizioni dei lavoratori dell’indotto, – si legge in un comunicato – sono emerse una serie di criticità soprattutto in riferimento agli impegni assunti sia da Eni sia dalla Regione Basilicata al tavolo regionale della trasparenza e agli accordi stabiliti sui cambi di appalto.

I lavoratori e i sindacati denunciano i grandi ritardi dell’attuazione del protocollo d’intesa sottoscritto nel 2013 e del patto di sito del 2012 tra Regione, Eni, sindacati e associazioni datoriali. In primo luogo l’erogazione dei 1.000 euro in più sul salario ferma al 2015, anno in cui i lavoratori hanno percepito gli stipendi del 2014. In secondo luogo, il problema occupazionale nel cambio di appalto con una rivisitazione a ribasso nelle gare che metterebbe a forte rischio i posti di lavoro e le condizioni dei lavoratori. Già prima della chiusura dell’impianto del Centro Oli di Viggiano del 31 marzo dello scorso anno sono venute meno alcune centinaia di lavoratori e il rischio attuale è l’ulteriore perdita di posti di lavoro a causa dei ritardi nell’applicazione dell’accordo con il paradosso che, mentre gli impianti stanno invecchiando e quindi richiederebbero più manutenzione, la manodopera impiegata diminuisce.

Ancora, la mancata estensione dei controlli e dei protocolli sanitari e le altre misure di sicurezza sia ai dipendenti dell’indotto Eni sia ai lavoratori fuori dal recinto Eni, misura invocata anche dai sindaci all’ultimo tavolo di confronto con i sindacati. A dicembre l’impegno della Regione Basilicata a vedere le procedure ma a distanza di due mesi ancora nulla è stato fatto. Da mesi, inoltre, la Fiom Cgil di Basilicata, la Cgil Potenza e le altre organizzazioni sindacali stanno sollecitando l’Eni – senza ottenere alcuna risposta – affinché porti a conoscenza i sindacati sulle gare in scadenza nel 2017, in modo da poter intervenire preventivamente sul mantenimento dei livelli occupazionali”.

“A questo punto – dichiarano Esposito e De Nicola – a distanza di alcuni anni dal contratto di sito e dai protocolli di intesa, riteniamo sia prioritario rivedere, aggiornare e migliorare gli stessi per intraprendere un percorso diverso che superi i limiti occupazionali legati solo alle estrazioni petrolifere e le differenze salariali tra i lavoratori dell’indotto e tra questi ultimi e gli stessi lavoratori Eni, criticità che si sarebbero dovute superare con gli accordi presi e che invece sono stati completamente disattesi. Chiediamo – concludono – che venga riavviato subito un confronto tra sindacati, Regione Basilicata, parti datoriali e sindaci dell’area per risolvere le criticità emerse e guardare in prospettiva per il futuro della Val D’Agri. Qualora non giungessero risposte in tempi brevi, i sindacati metteranno in campo tutte le azioni necessarie perché si giunga subito a una rivisitazione degli accordi”.

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