Riceviamo e pubblichiamo una lettera scritta da sono uno studente lucano fuorisede che si rivolge a chi governerà la nostra Regione.
Fra circa 50 giorni noi lucani siamo tenuti a scegliere chi ci governerà per i prossimi 5 anni. Per chi, come il sottoscritto, è uno studente fuorisede, sarà un’occasione di ricongiunzione con la famiglia: scendere il sabato, esercitare il diritto più bello di tutti per poi scappare di nuovo nel grande nord a cercare di far capire al resto del mondo dove sia il tuo piccolo paesino sperduto cercando di costruirti un futuro, che con alta probabilità sarà lontano dagli affetti familiari.
Non credo in dio, e nemmeno nei miracoli, ma credo negli uomini e nel loro fare.
Se oggi mi ritrovo a scrivere queste parole è per fare un appello a chi il lunedì seguente, mentre noi saremo di ritorno alle nostre vite lontano da casa, si troverà a Via Verrastro in quanto parte de neoeletto consiglio regionale: DATECI UN MOTIVO PER TORNARE!
Bisogna guardarsi in faccia e dirsi la verità, tolte le mani dei miei genitori e gli occhioni delle mie sorelle non ho più un motivo per tornare nella terra che per 18 anni mi ha cullato. E se non hai un motivo per tornare a casa, sarai turista ovunque.
Oltre Matera ed il faccione di Amadeus ogni 31 Dicembre sbattuto in qualche angolo della nostra regione vi è tutta una realtà dimenticata ferma agli anni ’80, una terra arida che merita di essere ricoltivata e portata a fioritura: eccellenze da valorizzare ed altre da creare.
Abbiamo una bomboniera che si estende da Maratea a Policoro e non si è mai valorizzato abbastanza tutto questo, si è pensato prima a sistemare figli e figliastri in qualche schema piramidale senza mai pensare ad una prospettiva futura a lungo termine.
Sarebbe bello se d’ora in avanti i governanti iniziassero a guardare oltre la punta del loro naso e a lavorare per tutta la comunità regionale senza interessi personali dietro, dando un motivo a tutti noi fuorisede per tornare, e spendere le nostre energie e forze in una regione diversa, dove vi sia un lavoro per tutti, in coerenza con gli studi che si compiono. Con la speranza di non ritrovarsi incastrati in situazioni che ci rendono cattivi con noi stessi e gli altri.
Non serve prendersela con gli ultimi della scala sociale, se si compiono cose del genere si diventa ultimi della scala evolutiva. Sarebbe un rinnegare il nostro passato, il nostro passato e presente da ultimi di una nazione.
Con impegno, dedizione e cooperazione si possono compiere grandi cose come anche non essere più fra gli ultimi in qualunque classifica nazionale.
So di certo che la politica da sola non può fare tutto, occorre che anche la società civile tenda una mano nei confronti della politica e si diano entrambe da fare per raggiungere obiettivi comuni. Auspico la fine della diffidenza reciproca e l’inizio di un percorso tale da portare la Basilicata dove merita, finalmente.
G.S.