Eventi in Basilicata

Al via “L’Alta Val d’Agri press tour” per la stampa Enogastronomica nazionale e regionale

Una intera giornata di scoperta del gioiello enologico custodito nel cuore della Basilicata. L’Alta Val d’Agri accoglierà domani 20 giugno una giornata di scoperta e valorizzazione del territorio, nel cuore dell’antica Enotria, dove insiste il Consorzio Doc dell’Alta Val D’Agri presieduto da Clorinda Pisani. A visitarlo sarà un gruppo di giornalisti lucani e di stampa nazionale Enogastronomica invitati per approfondire la conoscenza di uno dei luoghi più affascinanti della enologia del sud, tra storia millenaria e tradizione vitivinicola che affonda le radici in epoche remote.

Situata a circa 500 metri s.l.m., la Val D’Agri è caratterizzata da un clima temperato e da forti escursioni termiche tra il giorno e la notte, con condizioni climatiche simili a quelle di regioni vinicole d’eccellenza come il Rio Negro in Argentina, che favoriscono la concentrazione di sostanze benefiche nelle uve, conferendo ai vini un profilo aromatico intenso ed equilibrato. Il suolo, di medio impasto e ricco di minerali, permette alle viti di sviluppare radici profonde, creando un legame indissolubile con la terra.

La recente ricerca Basivin Sud finanziata dalla Regione Basilicata e sviluppata con il contributo di ALSIA, CREA VE e CNR ISPC ha permesso di scoprire e censire ben 42 vitigni autoctoni tra gli antichi vigneti della Val d’Agri, del Pollino e del Vulture, ad evidenza della grande biodiversità genetica del patrimonio lucano.

Tra le tappe di scoperta di questa realtà straordinaria cornice tra cultura, archeologia, modernità produttiva e identità anche la visita al sito di Grumentum, l’antica città lucano-sannita, testimonianza tangibile di questa viticoltura pionieristica, con esperimenti risalenti al I secolo a.C. Qui si vivevano veri “laboratori del gusto” del passato che rappresentano la base solida di una tradizione che si è evoluta nel tempo, preservando la memoria e l’identità del territorio. Ma anche la visita all’area rupestre di “S.M. La Preta” in chiave enoturistica, prima dell’approccio ai vigneti sperimentali dell’azienda Bosco Galdo e le degustazioni lungo le tappe del press tour.

Tra i filari di questo spazio lucano della viticoltura accanto alle varietà internazionali – tra le quali il Pinot grigio che qui avrebbe solide basi di origine prima di diventare uno degli uvaggi più rappresentativi della Borgogna francese – si distinguono i vitigni autoctoni tra i quali la Malvasia Nera di Basilicata, la Giosana e il Santa Sofia, la Ghiandara (Aglianico Bianco)il Colatamurro e Plavina.

«Il patrimonio enologico della Val d’Agri – sottolinea sottolineato la presidente del consorzio di tutela e valorizzazione della Doc Terre dell’Alta Val d’Agri, Clorinda Pisani – è unico nel suo genere e ci caratterizza nel panorama della vitivinicoltura nazionale ed internazionale. La qualità delle produzioni, la storia legata al mondo del vino, ma anche la valenza enoturistica del contesto lucano al quale ci riferiamo ci permettono di affermare che possiamo e vogliamo diventare la nova destinazione esperienziale italiana per gli amanti del vino. Per questo l’attività messa in campo con questa tour esperienziale diventa il pretesto per presentare agli specialisti del settore e la stampa regionale questa culla enologica del Sud e raccontare al meglio il territorio, la sua cultura e l’enogastronomia che rafforza la narrazione moderna di un’area antica e contemporanea allo stesso tempo».

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