Politica

Accordo Eni-Coldiretti, interrogazione Braia: “Eni+Petrolio+Basilicata+Coldiretti” perchè?


 “Pecunia non olet, il denaro non ha odore e vale a prescindere da quale sia la sua provenienza: locuzione appropriata al contesto paradossale di accordo che mette insieme alcuni privati, petrolio e agroalimentare, rischiando di diventare rappresentativo di una regione intera e della sua attuale governance. Ciò preoccupa non poco. Che sia ingenuità quella dell’assessore all’agricoltura Fanelli nel presiedere alla firma o, da leghista meridionale, e invece garante dell’accordo elettorale ‘Eni+Petrolio+Basilicata+Coldiretti’? Ci auguriamo che non sia una vera e propria strategia, perché questa non potrà che rivelarsi autolesionista. Non comprendiamo ad oggi il senso della sua presenza”.

Lo dichiara il consigliere regionale di Avanti Basilicata, Luca Braia che aggiunge: “Condividiamo l’opportunità che al comparto agricolo potrà dare un marchio unico regionale e sarà interessante, a questo punto, capire se la strategia Coldiretti/Eni è anche strategia regionale e, quindi, se si ha intenzione di far diventare il marchio collettivo privato ‘Io sono lucano’ un marchio dell’agroalimentare di Basilicata”.

“Una manciata di euro da Eni – prosegue Luca Braia – a un centinaio di agricoltori Coldiretti (neanche tutti) per attività di promozione, mediaticamente e poco altro, diventano un rischio enorme dal punto di vista del marketing e del posizionamento commerciale per la Basilicata tutta, in cui operano oltre 20 mila aziende agricole. Piuttosto con queste risorse e con le royalties del petrolio, si proponga una ‘Piattaforma agricoltura Basilicata 4.0’ che comprenda, per esempio, un ‘Fondo di garanzia regionale per la tutela del reddito agli agricoltori’, un incremento delle risorse del Psr per scorrere il 100 per cento delle graduatorie per i giovani primi insediati (misura 6.1) e del miglioramento aziendale (misura 4.1), finanziando al 100 per cento i progetti di filiera, regionali (misura 16.0) e nazionali, realizzando un polo innovazione e ricerca con la creazione di una smart farm e lo sviluppo della filiera no food e la piattaforma logistica dell’ortofrutta a Ferrandina. Tutte opportunità solo oggi possibili, da cogliere in coincidenza del rinnovo delle concessioni Eni (senza autorizzare la perforazione di un solo pozzo in più degli attuali) e della partenza delle estrazioni Total. Piattaforma di sviluppo sulla quale chiederemo la condivisione di tutte le associazioni e di tutti gli agricoltori di Basilicata”.

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