Società e Cultura

8 MARZO: messaggio alle Donne Lucane


“Non serve ricordare una volta all’anno il vostro lavoro quotidiano, il vostro fare salti mortali per conciliare l’impegno lavorativo e quello familiare. Lo fate sempre, da sempre, tutti i giorni. Non serve più ricordare una volta all’anno le condizioni che ancora oggi limitano di fatto l’affermazione di voi donne nella società civile per le ancora attuali disparità di trattamento che ricevete. Non basta certamente più solo l’8 Marzo la “Giornata Internazionale della Donna”; agli auguri, alle mimose, devono seguire fatti concreti.
In attesa di questa rivoluzione culturale prima ancora che sociale e politica, di cui la UIL è sempre impegnata, ma anche nella consapevolezza dei tanti passi in avanti realizzati nella nostra Storia, a voi tutte un ringraziamento, per essere.. TUTTO QUESTO”.

 

Le imprenditrici agricole di Coldiretti in questi giorni sono impegnate nell’iniziativa benefica “solodalcuore” a favore dei giovani volontari del Cuamm Medici con l’Africa che operano nel Continente africano al fine di sviluppare una cultura sanitaria e preventiva anche formando il personale sul posto.  Donne Impresa Coldiretti ha abbracciato il progetto “Prima le mamme e i bambini. Mille di questi giorni” che prevede la realizzazione di un reparto di maternità a Rumbek in Sud Sudan con annessa una scuola di formazione per neo ostetriche.  Una rete femminile che percorre tutta l’Italia è collegata ad un simbolo: un cuore morbido della gratitudine,  ovvero un cuscino realizzato dalle agrisarte di Sant’Erasmo, isola della laguna nord di Venezia – su idea di Katia Zuanon di Prayers Collection – che cuciono insieme due tessuti, uno Made in Italy l’altro Wax africano, l’imbottitura interna è in fibra naturale di mais e ortica.  “Uno dei punti di forza di Coldiretti Basilicata – afferma il presidente Antonio Pessolani – è costituito dalle nostre imprenditrici agricole che attraverso iniziative come questa sono sempre in prima linea su innovazione, ambiente e solidarietà.

Un gesto importante che sosteniamo come Federazione Regionale e che appena possibile porteremo nelle nostre piazze e nei nostri mercati”. Un progetto  condiviso dal principio promosso anche  a livello regionale. “In occasione dell’8 Marzo – aggiunge Raffaella Irenze responsabile Regionale Donne Impresa Basilicata – come primo impegno, abbiamo consegnato un cuore ad Ivana Pipponzi, consigliera regionale di parità, individuata come testimonial per la Basilicata. Questo dono rappresenta un momento importante per noi donne  imprenditrici in un periodo difficile in cui siamo sempre e comunque presenti sui campi e nei mercati di Campagna Amica”. L’iniziativa è stata molto apprezzata dalla stessa Pipponzi.  “ E’ un onore per me essere stata scelta come testimonial di Coldiretti Donne Impresa Basilicata nella campagna benefica  ‘Un Cuore dalle Donne per le Donne’ a sostegno delle giovani madri del Sud Sudan – afferma la consigliera regionale di parità della Basilicata – un’iniziativa che assume un valore ancora più pregnante data la ricorrenza del 8 Marzo, Giornata Internazionale delle Donne; un’occasione preziosa per omaggiare tutte le donne per il contributo che donano alla società ogni giorno con dedizione attraverso il loro lavoro anche domestico.

Un grazie particolare va al  mondo agricolo ed alle sue imprenditrici che hanno contribuito e contribuiscono alla tenuta economica del Paese specie nell’attuale periodo di emergenza sanitaria. E’ fondamentale per le donne, specie quando ricoprono ruoli istituzionali, mettersi al servizio delle donne, sostenendole e supportandole in tutte quelle azioni che possano contribuire a migliorare la propria condizione”.

 

L’8 marzo è sempre stata una giornata importante per me come padre, come marito, come uomo e, oggi, come rappresentante della massima istituzione territoriale. Ma lo è ancora di più oggi, in un periodo particolarmente difficile come quello che stiamo attraversando, nel quale sono tantissime le donne che sono impegnate a fronteggiare il contagio, a prendersi cura delle persone più fragili, a prendersi cura nella scuola delle ragazze e dei ragazzi costretti nelle loro abitazioni, a prendersi cura negli ospedali e nelle terapie intensive di chi sta lottando con il virus.

E’ innanzitutto a loro che vorrei dedicare questa giornata, in particolare alle tante donne, infermiere, personale medico, dirigenti sanitari che ancora una volta sono costrette a mettere in campo ogni sforzo possibile per lo svolgimento della loro professione e, in tanti casi, contemporaneamente, per prendersi cura della propria famiglia.

Ho sempre ritenuto che l’8 marzo sia una ricorrenza giusta, e che non debba rappresentare solo una occasione di festa, ma anche e soprattutto per riflettere sui grandi passi in avanti fatti nella uguaglianza di genere, ma anche e soprattutto sulle tante cose ancora da fare. Concretamente, e non solo a parole. Le parole vanno usate con parsimonia se non sono seguite da fatti concreti.

Noi ci stiamo provando. Ad esempio, con il voucher per la conciliazione Valore Donna con cui la Regione Basilicata intende aiutare le donne che hanno difficoltà a restare nel mercato del lavoro in maniera continuativa, perché impegnate in specifici ruoli di cura (figli minori di 14 anni, genitori o altri parenti anziani/disabili e bisognosi di assistenza continuativa), ma che riuscirebbero a svolgere tali attività, se avessero nel contempo aiuti e risorse sufficienti a pagare chi possa svolgere gli stessi ruoli di cura in vece loro, attraverso l’erogazione di un aiuto economico nella forma di un voucher di conciliazione.

C’è ancora tanto da fare. I numeri sono ancora impietosi sulla differenza fra uomini e donne in relazione a stipendi, incarichi pubblici e privati, condizioni di lavoro e così via.

Bisogna fare di più, tutti insieme. E ribadisco tutti insieme, con un protagonismo molto più attivo degli uomini.

Infine, aderisco volentieri all’appello del giornalista Salvatore Giannella, di dedicare una strada dei comuni lucani a Teresa Petrone, madre di Rocco, che da Sasso Di Castalda raggiunse l’agenzia spaziale americana per mettersi alla guida della missione Apollo che ha portato nel ’69 il primo uomo sulla Luna.

Una storia da cui abbiamo tanto da imparare, come persone e come uomini”.

Lo dichiara  il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.

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