Cronache

7 arresti eseguiti dalla GdF di Potenza per traffico internazionale di droga


In Basilicata, ennesima operazione antidroga delle Fiamme Gialle di Potenza che, su richiesta del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale del capoluogo lucano, hanno eseguito degli arresti nell’ambito di un procedimento penale a carico di 7 componenti di una banda dedita ad un traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

L’apparato organizzativo consolidato nella sua struttura contava su una fitta rete di collaboratori, intermediari e fornitori e puntava a diventare il clan egemone nel traffico di droga in Basilicata, grazie a collegamenti con cosche napoletane e calabresi.

La sostanza stupefacente, maggiormente di tipo cocaina, purissima, ma anche hashish, richiesta dal gruppo malavitoso lucano con la collaborazione di 3 stranieri, che ha portato un guadagno di circa 200mila euro, arrivava in auto dall’Olanda, passando per la Germania sino ad arrivare in Italia e, poi, in Basilicata.

A finire in manette il capo indiscusso dell’organizzazione, S. R.soprannominato “zio” che aveva contatti all’estero, nel basso Lazio, tra Anzio e Formia, Campania e Calabria e i suoi appartenenti al gruppo di Pignola, in provincia di Potenza, il figlio, V. R., il campano, G. P., il lucano, A. Q. e i marocchini che vivevano tra l’estero e Campania, D. H., H. B. e A. E.

Le indagini, coordinate dalla D.D.A. (Direzione Distrettuale Antimafia) di Potenza e svolte dal G.I.C.O. della GdF di Potenza, che hanno effettuato gli arresti con il coinvolgimento della D.C.S.A. (Direzione Centrale dei Servizi Antidroga) hanno portato a conoscenza un vero e proprio sodalizio dedito al traffico di droga, radicato nel centro lucano ma con capillari ramificazioni sia fuori regione che all’estero.

Le risultanze investigative raccolte in misura consistente attraverso il ricorso alle intercettazioni telefoniche ed ambientali, iniziate il 31 luglio del 2017 e protrattesi sino ad oggi, sono state suffragate durante tutto il percorso da significative attività di riscontro culminate con il sequestro di droga ed arresti.

Infatti, in Piemonte, a Villanova d’Asti, il 31 luglio del 2017 sono stati sequestrati oltre 4 chili di cocaina rinvenuti nella disponibilità di una coppia di coniugi abruzzesi che, nella circostanza, venivano tratti in arresto, il 14 dicembre 2017 sono stati sottoposti a sequestro in Campania, a San Mango Piemonte, in provincia di Salerno, altri 2 chili e mezzo di cocaina, con contestuale arresto di un soggetto marocchino residente in Spagna, e lo scorso 8 febbraio, in Campania, nei pressi di Buccino, in provincia di Salerno, è stato sequestrato un’altro mezzo chilo di cocaina e arrestato un campano.

Secondo l’ipotesi accusatoria si trattava di droga importata per conto del sodalizio pignolese, nei primi due casi dall’Olanda, tramite un fornitore marocchino che viveva in Germania, nell’altro dal limitrofo territorio campano, sostanza stupefacente tutta rinvenuta all’interno di alcune autovetture utilizzate per il trasporto.

Allo stato sono contestate anche le aggravanti del metodo mafioso e della disponibilità delle armi, considerato che nel corso di una delle varie attività di riscontro, sono state rinvenute e sottoposte a sequestro due pistole, una delle quali clandestina che, secondo l’ipotesi degli inquirenti erano state reperite nel territorio napoletano tra Scampia e Secondigliano ed erano destinate al sodalizio locale tramite un autotrasportatore potentino, che è stato tratto in arresto in Campania, a Pompei, in provincia di Napoli.

Sulla base della ricostruzione investigativa, la dotazione di armi da parte del sodalizio rientra a pieno nella strategia mafiosa a cui appaiono ispirate le sue dinamiche.

Nel corso delle intercettazioni, fra l’altro, è stata registrata una conversazione in cui proprio l’intermediario napoletano per la fornitura delle armi richiamava l’attenzione del suo interlocutore, braccio destro del capo del sodalizio, sulla necessità di imporre una strategia del terrore tipica del metodo mafioso esclamando “Ci stanno momenti che tu devi imporre il terrore!”.

Tutti i dettagli dell’operazione condotta dalle Fiamme Gialle, denominata “Impero 2017“, sono stati illustrati alla stampa al quarto piano del Palazzo di Giustizia, presso la Procura di Potenza.

Durante la conferenza erano presenti il Procuratore Capo della Repubblica e coordinatore della D.D.A., dott. Francesco Curcio, il Procuratore Aggiunto, dott. Francesco Basentini, il pm, dott. Gerardo Salvia, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Potenza, Colonnello Gianluca Dinoi, il Tenente Colonnello Costantino Russo del Cte Nucleo della GdF e il Maggiore Luigi Paone del Cte G.I.C.O. della GdF.

Rocco Becce robexdj@gmail.com

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