Cronache

Un caporale arrestato e alcuni migranti controllati dai Carabinieri


Durante un’operazione anti-caporalato svolta in Puglia, i Carabinieri della Stazione di Marina di Ginosa e dell’Aliquota Operativa del N.O.R. della Compagnia di Castellaneta, hanno dato esecuzione, nei comuni di Castellaneta e Ginosa, in provincia di Taranto, ad un servizio finalizzato al contrasto del caporalato.

A Marina di Ginosa, i militari hanno notato un furgone sospetto dove erano stipate numerose persone.

Intimato l’alt hanno trovato a bordo e identificato 15 cittadini africani, tra cui un 22enne della Guinea, senza il permesso di soggiorno ed il loro autista, un 36enne originario del Ciad, residente in provincia di Napoli ma di fatto domiciliato a Castellaneta.

I braccianti, con la promessa di ottenere una regolare assunzione, erano diretti in Basilicata, nelle campagne di Scanzano Jonico e Marconia di Pisticci, in provincia di Matera, dove sopratutto in questo periodo, la manodopera viene utilizzata per la raccolta delle fragole.

Ognuno di loro era costretto a pagare 5 euro al giorno per il trasporto sul luogo di lavoro e 50 euro al mese per l’affitto del posto letto, presso un caseggiato ubicato in agro di Castellaneta, anche  minacciati, in caso di rifiuto delle condizioni imposte, del mancato rinnovo del permesso di soggiorno, con una documentazione trattenuta proprio dal 36enne, autista del mezzo.

Nel corso delle operazioni è stato localizzato il sito in cui gli stessi vivevano in condizioni disumane da come si evince dalle foto qui pubblicate.

Considerati gli indizi di reità a carico del conducente del mezzo e la flagranza del reato di trasporto e sfruttamento della manodopera clandestina, il 36enne è stato tratto in arresto e su disposizione del pm di Turno presso la Procura della Repubblica del capoluogo Jonico, all’esito delle formalità di rito, è stato posto agli arresti domiciliari.

All’uomo è stato inoltre contestato anche il reato di intermediazione illecita e lo sfruttamento del lavoro (art 603 bis c.p.).

Contestualmente veniva eseguito il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, secondo quanto previsto dal nuovo impianto normativo anticaporalato, del mezzo utilizzato per il trasporto delle persone sul luogo di lavoro.

Rocco Becce robexdj@gmail.com

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