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Ex generale Guido Conti: Avrebbe chiesto a Total interventi per 2 milioni per risanare Tempa Rossa


S’infittisce il giallo del suicidio dell’ex generale dei carabinieri forestali Guido Conti. La Procura di Sulmona (che sta indagando per istigazione al suicidio, al momento contro ignoti) ha dato incarico a un consulente di analizzare il personal computer che l’ex ufficiale aveva in casa, ma probabilmente l’esperto non troverà granché. Conti, infatti, il giorno prima di uccidersi con un colpo di pistola alla tempia, aveva fatto cancellare dati e file dal suo pc, nel tentativo probabilmente di rimuovere qualche messaggio scomodo. L’ex generale era andato negli uffici di Archimede, un’azienda informatica di Sulmona, e aveva chiesto di cancellare tutti i dati. In particolare quelli che riguardavano gli ultimi 15 giorni della sua vita: dalla data di assunzione alla Total (l’1 novembre), come responsabile della sicurezza a Tempa Rossa, al pomeriggio del suo suicidio avvenuto venerdì scorso.

Non una richiesta di pulizia sommaria, ma una cancellazione definitiva con il programma chiamato «Eraser» che esegue 27 passaggi di sovrascrittura ed elimina per sempre il contenuto di un file. Quello che è rimasto nella memoria del computer sarà ora il consulente incaricato dalla Procura a scoprirlo, anche se lo stesso titolare di Archimede spiega che «i primi file ad essere cancellati sono gli ultimi che erano stati cestinati». Vale a dire, quelli che probabilmente potevano aiutare a chiarire il mistero della morte dell’ex ufficiale. Quelli che forse spiegavano anche le ragioni che lo avevano portato alle dimissioni dalla Total, a quella marcia indietro repentina che nel giro di poco più di due settimane lo aveva fatto passare da quello che stava cercando casa a Policoro a quello che era ritornato di corsa nella sua Sulmona. Che la sua morte non sia più collegata ai soli fatti di Rigopiano, come lo stesso Conti aveva fatto capire in una delle due lettere lasciate ai familiari, pare esserne sempre più convinta anche la Procura di Sulmona che non a caso ora sta indagando anche in un’altra direzione.

Un’inchiesta che porta a Potenza dove l’ufficiale in congedo si stava trasferendo per assumere il nuovo incarico come responsabile della sicurezza ambientale della Total a Corleto Perticara. I carabinieri dell’Aquila hanno già sentito alcuni dirigenti della società francese, tra cui l’amministratore delegato Francois Rafin, il quale avrebbe raccontato che Conti a Potenza non aveva fatto o firmato alcun documento per l’azienda, se non un preliminare di assunzione siglato a maggio. Davanti agli inquirenti Rafin ha anche ribadito di aver scelto l’ex generale per il suo nome e per la sua esperienza nel campo della tutela ambientale. Intanto dagli interrogatori di testimoni è emersa una novità: Conti avrebbe proposto a Total un piano straordinario, da finanziare con circa 2 milioni di euro, per ridurre l’impatto ambientale di Tempa Rossa. Ma, a quanto pare, la richiesta non avrebbe fatto breccia nella compagnia petrolifera. Particolare che potrebbe aver influito sullo stato d’animo dell’ex generale.

FONTE: PINO PERCIANTE – LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

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